Tour de France, Pasqualon pronto al grande debutto. La sua carica ai microfoni di SportFair: “sogno di vincere una tappa” [GALLERY]

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Andrea Pasqualon, ciclista veneto della Wanty Groupe Gobert debutterà al Tour de France. Ai microfoni di SportFair ha dichiarato di voler vincere una tappa

Andrea Pasqualon sarà al debutto al Tour de France. Il ciclista della Wanty Groupe Gobert disputerà per la prima volta un grande Giro con la squadra belga. Il corridore italiano ha disputato il Giro del Lussemburgo alla grande e ai campionati italiani non ha demeritato. Il 29enne di Bassano del Grappa ai microfoni di SportFair ha parlato delle sue emozioni per questo Tour de France, sui campionati italiani vinti da Fabio Aru e sulla partecipazione al mondiale di Bergen.

Come ti sei preparato per questo Tour de France?

“La preparazione è stata mirata con due settimane in altura fatte a Livigno nel mese di maggio. Poi sono andato a correre in Norvegia e in Lussemburgo per poi tornare ad allenarmi in altura per i campionati italiani. Il primo training è durato 15 giorno e l’altro 18. Ho cercato soprattutto di curare la salita perché questo Tour de France ne ha molte. La squadra mi ha convocato come velocista che può tenere sia negli strappi che sulle salite. Sono un passista veloce. Non sono un velocista puro tra 150 corridori, ma quando arriviamo in 40 -50 corridori posso dire la mia”. 

Dalla Roth sei passato Wanty Groupe Gobert. Hai notato qualche differenza di preparazione?

“L’anno scorso ero alla Roth e mi aveva permesso di fare un ottimo calendario di livello WorldTour come il Giro di Romandia e Giro di Svizzera. Da inizio anno alla Wanty ho partecipato a corse importanti come Giro delle Fiandre, Amstel, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi che mi sono state utili per la preparazione al Tour de France. La differenza tra l’anno scorso a quest’anno l’ho sentita: da Continental a Professional è uno step importante e poi passare al WordlTour il livello sale”.

Campionati italiani ti aspettavi la vittoria di Fabio Aru?

“Mi aspettato la vittoria di Aru. Al primo giro l’ho visto pedalare con molta facilità mostruosa rispetto agli altri e che poteva fare la differenza. Le pendenza andavano dal 12% al 15% ed era adatta alle sue caratteristiche. Ai campionanti italiani Aru è giunto più fresco perchè non ha corso al Giro d’Italia come Ulissi,  solo che mettere sulla bilancia tutti e due è difficile. Ulissi in volata vince sicuro, Aru in salita è uno scalatore puro e fa la differenza con pendenze del genere. Fare 15 chilometri così non è da tutti”. 

Quali sensazioni sono state quando la Wanty ti ha convocato per il Tour de France?

“È stata una liberazione. Ho sempre desiderato la partecipazione al Tour de France e penso di aver meritato questa convocazione. Posso andare li per una vittoria di tappa. Ho lavorato con costanza in questa stagione e come si sa questo sempre. Sarà il primo grande giro e cercherò di viverlo ogni giorno con il sorriso. Spero di raggiungere qualche grande risultato per ringraziare la Wanty”.

Quali sono le tappe che ti si addicono di più? 

“Ho visto 4-5 tappe adatte a me. Poi dipenderà da come si entra, da come si sta bene fisicamente. L’ultima settimana è davvero dura e cercherò di stare affianco ai miei compagni che proveranno a far classifica e che cercheranno a vincere le tappe. La prima settimana dal secondo giorno in Belgio può essere una frazione buona per me. Se riusciamo a vincere la tappa di casa per la Wanty sarebbe meraviglio”.

Chi è il favorito per questo Tour de France?

“Chris Froome è il favorito numero uno. Ha una squadra che su 9 corridori, 7 possono fare classifica. Lui prepara il Tour de France con molta scrupolosità. Anche Quintana penso sia in grado di fare bene perchè non ci sono molti chilometri a cronometro, mentre ci sono molte tappe di montagna e un corridore come lui può ambire alla maglia gialla”. 

Quali sono i progetti futuri? Punti al Mondiale o all’Europeo?

“Io il Mondiale l’ho visto e voglio esserci. Però giustamente dovrò dimostrare di andare forte a questo Tour de France e spero di convivere Cassani. Il Mondiale mi piace perché due anni fa al Giro dei Fiordi ho fatto una buona prestazione nel circuito dove si disputerà il mondiale. La salita del mondiale è di 2.5 km e dallo scollinamento mancheranno 4,5 km. Penso che uno dei favoriti sarà Colbrelli soprattutto se piove. Ma ci sono anche Kristoff, Boasson Hagen e Sagan per la maglia iridata. Mi piacerebbe lavorare per Colbrelli ed essere l’uomo adatto nel finale. So che sarà dura esser convocato e come sono arrivato qui al Tour con grande motivazione”. 

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