Paolo Tiralongo e Fabio Aru uniti nel ciclismo: il ‘saggio’ vede il neotricolore a podio al Tour de France

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Paolo Tiralongo è l’uomo di maggior riferimento per Fabio Aru. Il ciclista dell’Astana vede il sardo a podio al Tour de France

LaPresse/Fabio Ferrari

Paolo Tiralongo è uno dei veterani del ciclismo internazionale. Il siciliano ha vissuto grandi emozioni. Da eroe ha affrontato il Giro d’Italia (con due costole rotte) e ai campionati italiani ha visto il suo pupillo Fabio Aru trionfare grazie ad un attacco stupendo negli ultimi chilometri. Nella sua carriera il ciclista dell’Astana è stato al servizio di grandi corridori come Casagrande, Cunego, Petacchi, Contador, Nibali e adesso Aru. Proprio il sardo ha emozionato tutti al Giro del Delfinato (sul Mont du Chat ndr) e il suo attacco ai campionati italiani resterà negli annali del ciclismo moderno. Paolo Tiralongo ha spiegato la rinascita del suo capitano: “ho fatto il Giro d’Italia pensando a Fabio, parlando con lui tutte le sere – ha dichiarato il corridore dell’Astana come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Adesso è un Fabio ritrovato, è quello del 2015, quello che ha entusiasmato tutti con le sue vittorie. È da podio”.

LaPresse/ Nicolò Campo

Il siciliano è il gregario numero uno di Fabio Aru. Lo segue in qualsiasi allenamento e gli dà preziosi consigli. Un campione che cerca di dare aiuto al futuro leader italiano delle corse a tappe. Tiralongo ha raccontato un allenamento tipico del neo campione italiano: “si allena tanto, cura ogni dettaglio. Dopo il Delfinato ha fatto un recupero attivo eccezionale sulle strade del Tour. È un corridore vero, con la testa – ha proseguito -. Quando s’allena non scherza, s’allena e basta. E lo sta dimostrando. Avete visto com’è magro e tirato? Glielo dico sempre: se vuoi andare forte in salita, il peso in un corridore è fon-da-men-ta-le”.

LaPresse/Fabio Ferrari

Paolo Tiralongo ha ricordato l’edizione del 2016 della Grande Boucle quando Fabio Aru è crollato l’ultimo giorno: “l’anno scorso abbiamo sempre inseguito: il freddo della Parigi-Nizza, la caduta ai Baschi... Una stagione tutta di rincorsa – ha proseguito – L’ultima settimana al Tour è andato fortissimo. Abbiamo sbagliato solo il penultimo giorno. Ma quello che vedrete ora è un Fabio più forte perché è anche maturato”.

Il ciclista dell’Astana ha deciso cosa farà dopo il ritiro della competizioni: “seguirò Fabio. Gli darò consigli sugli allenamenti, ma pure su tutto ciò che riguarda la vita del corridore. Poi ho anche l’ambizione di volere cambiare un po’ la mentalità dei corridori – ha concluso -. Questo è un lavoro che va fatto tutto l’anno seriamente. Ai ragazzi bisogna sapere insegnare a costruirsi una carriera — se hanno i mezzi — senza dargli l’obbligo della vittoria. Quello verrà da pro’”. 

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