Atletica – Campionati Europei a Squadre, la carica del capitano Fabrizio Donato: “prima di tutto viene la squadra”

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Euroteam al via: il capitano Fabrizio Donato carica la squadra

Leader europeo stagionale e quarto al mondo con 17,32. Atleta, coach, marito e papà. Quasi quarantuno anni e una carriera che è una collezione di medaglie: un bronzo olimpico, due titoli europei (uno all’aperto e uno in sala) e due argenti agli Euroindoor (l’ultimo a Belgrado 2017). Fabrizio Donato, il recordman nazionale del salto triplo (17,60 outdoor e 17,73 indoor), è il capitano dell’Italia Team che sta per affrontare gli Europei a squadre di Lille (Francia, 23-25 giugno). Si tratta della decima presenza in questa manifestazione per Donato che ha conquistato il successo in tre occasioni a livello individuale: nel 2003 e nel 2006, quando ancora si chiamava Coppa Europa, e nell’ultima edizione svolta due anni fa, nel 2015 a Cheboksary.

Gian Mattia D’Alberto

“Quante vite ho? – esordisce Donato sempre con la battuta pronta – Una sola, bella lunga e piena di tante cose che ancora mi fanno emozionare”. Il tuo debutto è stato super: è l'”effetto-Londra” che ti ha dato una spinta in più per atterrare lontano?  “Una misura del genere non può che farmi pensare ai prossimi Mondiali e a quella pedana dove nel 2012 mi sono messo al collo il bronzo olimpico. All’esordio stagionale sapevo di essere in forma. Una volta che trovo il mio equilibrio in allenamento, poi cerco di tradurlo in un buon risultato in gara, possibilmente ad alto livello”. Domenica (ore 15:49), sarai in gara nello stadio Lille Métropole di Villeneuve d’Ascq che ospita la manifestazione per la seconda volta, dopo la Coppa Europa del 1995 che fu teatro del salto triplo più lungo della storia, il 18,43 ventoso di Jonathan Edwards. “Nel 1995 io mi ero appena affacciato all’atletica dei grandi. Quel giono io non ero lì, ma ricordo benissimo quel momento in cui Edwards stupì il mondo con quel salto incredibile. Gareggiare 22 anni dopo in quello stesso stadio per un triplista non può che essere una grandissima emozione”

Capitano degli azzurri, quanto conta per te questo ruolo?
“Finalmente ho ricevuto il testimone del capitano. Ho sempre avuto il massimo rispetto per campioni come Fabrizio Mori e Nicola Vizzoni che hanno ricoperto questo ruolo prima di me. Non è la prima volta, ma è sempre un onore, una grande responsabilità e, lasciatemelo dire, un altro sogno che si realizza. Il capitano deve essere un leader, quello che dà l’esempio e sa trasmettere emozione e sicurezza. In questa manifestazione non bisogna dimenticarsi che prima di tutto viene la squadra. Quindi tutti in gara al top per lottare al meglio delle proprie forze”.

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