Roland Garros – Un anno dopo, Djokovic dal top al declino, ma questa volta c’è un’arma in più: “Agassi e futuro: ecco cosa dico”

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Il Roland Garros, l’ultima vittoria importante nella carriera di Novak Djokovic, quella dalla quale è partito il suo declino: ad un anno di distanza, Nole si presenterà con un Agassi in più nel team

Intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello sport’, Novak Djokovic ha parlato dell’imminente Roland Garros. Lo Slam parigino ha rappresentato il punto di svolta della sua carriera: dopo aver messo in bacheca (l’anno scorso, ndr) il torneo francese, l’unico Slam che gli mancava, è iniziato il lento declino di Nole. Negli ultimi 11 mesi solo due successi per Novak, a Toronto e Doha. Un anno dopo, di nuovo al Roland Garros, sarà diverso: al fianco di Djokovic ci sarà un nuovo coach, Andre Agassi.

Al Roland Garros avremo modo di confrontarci faccia a faccia, perché per due settimane i contatti sono stati solo telefonici – ha detto Djokovic – Mi seguirà per alcuni giorni durante il torneo e al mio fianco continuerà a esserci mio fratello Marko. Se le cose dovessero funzionare con Andre, e non ho dubbi che sarà così, programmeremo i progetti futuri a partire da Wimbledon“.

Djokovic ha poi commentato il suo declino, avvenuto proprio un anno fa. “Quella vittoria portò con sé due emozioni contrastanti: da un lato una felicità forse mai provata prima, ma dall’altro una stanchezza che all’improvvisò mi svuotò – ha spiegato Djokovic – Non c’è dubbio che da quel momento abbia mantenuto un rendimento non adeguato alle mie aspettative, e non sto parlando solo di risultati, ma anche di concentrazione“.

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