Marco Melandri tra dolore e ricordi: “vi racconto l’asso nella manica di Nicky Hayden”

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Il dolce ricordo di Marco Melandri su Nicky Hayden: il pilota Ducati racconta il Kentucky Kid

Sono passati due giorni ormai dalla morte di Nicky Hayden, pilota di Superbike che ha lottato tra la vita e la morte per cinque lunghissimi giorni all’Ospedale Bufalini di Cesena, a causa di un terribile incidente durante un’uscita in bicicletta nelle strade del riminese.

Tutto il mondo dello sport, in particolare quello del motorsport, sentirà la mancanza del Kentucky Kid, sempre sorridete e scherzoso. Tantissimi i messaggi piovuti sui social per dire addio a Nicky Hayden, dagli amici ai rivali, tutti ricordano il pilota statunitense con bellissime parole.

LaPresse/Simone Rosa

Sarà durissima per i piloti di Superbike adesso affrontare il prossimo appuntamento della stagione, questo fine settimana a Donington: “è stato un colpo durissimo. Donington è una bella pista ma non sarà una festa“, ha infatti dichiarato Marco Melandri in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Il 34enne ducatista ha fatto riaffiorare alla mente dei vecchi ricordi su Hayden: “siamo approdati in MotoGP nello stesso anno, era il 2003. Per cui, da debuttanti, eravamo un po’ il riferimento l’uno dell’altro. Nel 2005 eravamo entrambi al top: lui ha vinto per la prima volta a Laguna Seca, poi ci siamo giocati il 2o posto (dietro Valentino Rossi, n.d.r.) all’ultima gara di Valencia. Io vinsi, lui perse, ma fu il primo a complimentarsi“.

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Nicky era un combattente e Melandri lo sa bene: “un mastino che non mollava mai. Nella gara decisiva del 2005 a Valencia l’ho avuto alle calcagna per tutti i 30 giri: un confronto entusiasmante. Ma era un avversario leale, non giocava mai sporco. Una persona pulita in pista e fuori. Forse non il pilota più talentuoso, ma lavorava senza sosta. Comprendeva i propri limiti e ogni anno lo ritrovavi più forte. Era questo il suo vero asso nella manica: impegnarsi per migliorare anche nei dettagli“.

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Infine un commento sull’incidente di Hayden: “nessuna, ho letto tutto, ma senza capire nulla. Sono fatalista, quando scocca la tua ora, non c’è niente che tenga. In strada non ti puoi fidare, la gente gira in macchina con il telefonino, legge i messaggi e guarda i video. Io abito a Ravenna, ma evito le statali vicino al mare, troppo caos. Così mi sposto con la macchina fino ai piedi delle salite, sull’Appennino. Ma anche lì…Ci vorrebbe più rispetto“.

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