Giro d’Italia – Cipollini l’anti-tifoso, Mario tuona contro Nibali: “non capisco i suoi attacchi, meglio Quintana”

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Mario Cipollini tuona contro Vincenzo Nibali reo di aver attaccato senza senso sull’Etna durante la quarta tappa del Giro d’Italia

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

Il Re Leone torna a ruggire. Mario Cipollini, grande corridore italiano a cavallo tra gli anni 90 e 2000, se la prende con tutti. Nella quarta tappa (Cefalù-Etna) i big della classifica sono stati tranquilli e nessuno ha attaccato lungo il percorso. Solo Vincenzo Nibali ha tentato un ‘assolo di avvertimento’ verso Nairo Quintana che non ha risposto a questo attacco. La scelta del messinese non è andata giù a Mario Cipollini:ha attaccato sfruttando la scia di una moto. Per testare sé stesso? Per gli appassionati? Non l’ho capito. Sull’Etna c’era vento, e che ragione è? Pantani o Hinault sarebbero rimasti a ruota perché c’era vento?”, ha dichiarato il Re Leone come riportato su it.blastingnews.com.

LaPresse/Colarieti
LaPresse/Colarieti

Nairo Quintana sta disputando un Giro d’Italia tranquillo ed è sempre a ruota sia di Nibali che della maglia rosa Jungels. Sicuramente il ciclista della Movistar sta aspettando la terza settimana per dare la zampata finale per conquistare la classifica generale. “Quintana arriverà tranquillamente sul suo terreno, la terza settimana, e quindi attaccherà senza preoccuparsi se è caldo, freddo o se c’è vento”, ha proseguito.

L’attuale maglia ciclamino Fernando Gaviria è l’uomo che per ora sta dimostrando le sue grandi doti. Su 4 volate disputate, 2 volte ha centrato la vittoria. Il colombiano è il candidato principale della maglia a punti ed è sempre aiutato dalla squadra. Gaviria è considerato il ‘Nuovo Sagan’ e per Mario Cipollini il paragone è più che azzeccato: “Gaviria ha classe, è elegante, ha un cambio di ritmo prodigioso. È la fotocopia di Sagan… ma meglio. Hanno una squadra di riserva qui al Giro d’Italia, eppure sono la squadra faro. A Cagliari hanno frantumato il gruppo e questo dimostra la povertà del plotone”. 

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