Contro il destino non c’è staccata che tenga, Pernat dice addio ad Hayden: “grande anche con un compagno scomodo come Valentino”

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Carlo Pernat dice addio a Nicky Hayden: la lettera del manager ligure a due giorni dalla morte del Kentucky Kid

Indescrivibile il vuoto che ha lasciato Nicky Hayden, inspiegabile il dolore di tutti coloro che lo amano, lo hanno amato e lo ameranno sempre. Il Kentucky Kid è volato in cielo due giorni fa, lunedì 22 maggio, dopo cinque lunghissimi giorni in lotta tra la vita e la morte dopo il tremendo incidente di mercoledì scorso durante un’uscita in bicicletta nelle strade del riminese.

Tantissimi i messaggi pubblicati sui social network da tutti gli uomini del motorsport e non solo. Bellissime le parole di Andrea Dovizioso, breve e conciso Valentino Rossi. Più prolisso invece Carlo Pernat, che ha dedicato una lettera ad Hayden, pubblicata su GpOne.com.

Ecco il messaggio del manager ligure per il Kentucky Kid:

Maledizione Nicky non ce l’hai fatta a rimanere con noi, sono certo che hai tirato l’ultima staccata per mettere dietro tutti ma contro il destino non c’è staccata che tenga.

Devo dirti la verità ci siamo incrociati mille volte nel paddock della MotoGP dal lontano 2003 quando incominciasti la tua carriera professionale con la Honda al fianco di un cliente scomodo di nome Valentino Rossi e davi l’impressione di essere un gran pilota con una grande umiltà verso tutti quanti. Forse dettata dal fatto che venivi dal lontano Kentucky, pianura desolata coltivata a mais e strapopolata di pollami vari.

La tua umiltà aveva colpito tutti quanti ed era una cosa strana perchè tutti gli americani della MotoGP (Schwanz, Mamola, Kenny Roberts ) erano dei gran guasconi e rompiscatole.

Tu sei sempre stato il contrario: eri come tuo padre Earl che ti aveva inculcato la passione ed eri la sua fotocopia. Non ricordo uno screzio importante con piloti anche se ce ne fosse stato bisogno. L’esempio più eclatante fu il 2006 quando vincesti il campionato mondiale davanti a Valentino Rossi.

Durante quella stagione il tuo compagno di squadra Dani Pedrosa ti abbattè sul circuito di Estoril e tu alla fine lo scusasti pubblicamente davanti alla stampa mondiale dimostrando una signorilità che non ricordo avere mai vista. Vincesti lo stesso il mondiale e Valentino Rossi non ebbe nulla da dire riconoscendo la tua forza.

Stavi bene qui da noi in Italia e so che ti volevi sposare in giugno con la tua ragazza Jackie coronando un sogno che rincorrevi da tre anni.

Ci mancherai Nicky perchè un guerriero come te che aveva passato cinque anni con la Ducati insieme a Valentino (lui per due sole stagioni) ed aver sputato l’anima per renderla competitiva non ha mai alzato una minima voce critica. Credo possa bastare.

 Pensavo a te e a Schumacher che rischiavate la vita ai 300 Chilometri all’ora sui circuiti e poi uno strano destino vi ha colpito durante un vostro divertimento, la bicicletta e lo sci. Ciao Nicky con te se ne va un grande pilota, ma sopratutto un ragazzo per bene come è difficile trovare nel mondo di oggi.

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