Tanker a chi? I Suns tirano fuori l’orgoglio, i Lakers la follia, i Nets la… sfiga! Quando una 1ª scelta non vale l’umiliazione della sconfitta

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Dopo una stagione passata ad ingoiare bocconi amari per assicurarsi la prima scelta al Draft dell’anno successivo, le strategie di Suns e Lakers rischiano di sfumare insieme a quelle dei… Nets!

LaPresse/Reuters
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Tanking o non tanking? Questo è il dilemma – Siamo ormai agli sgoccioli della regular season NBA 2016-2017 ed è tempo di tirare le prime somme. C’è chi ad inizio stagione era conscio di aver un super team (leggasi Warriors), chi era chiamato a difendere il titolo come i Cavs, chi nutriva grandi speranze come i Celtics o i Rockets e chi, a campionato nemmeno iniziato, aveva già deciso di… tankare! Gran parte delle previsioni sono state rispettate, esclusa qualche sorpresa in zona playoff come gli Utah Jazz, le big a contendersi le finali di Conference sono sempre le stesse. Anche in fondo alla classifica i nomi hanno rispettato le attese, con la classica corsa di fine stagione al ‘peggior record’, che questa volta si arricchisce di colpi di scena. Quest’anno infatti, il tanking, ovvero quella pratica di collezionare più sconfitte possibili, una volta appurato di non poter competere per altri obiettivi, in modo tale da puntare alla prima scelta del prossimo Draft, ha avuto delle strane dinamiche.

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Tanking: l’orogoglio dei Phoenix Suns – In primis, è da analizzare la situazione in casa Suns. In Arizona, i talenti di Bledsoe e Booker non sembravano ancora capaci di risollevare le sorti di Phoenix. E così è stato. Al netto di qualche prestazione importante, la stagione dei Suns è stata da fondo classifica, come da copione. Quindi perché non puntare alla prima scelta assoluta e formare un terzetto di ragazzini terribili sul quale puntare per il futuro? Va premesso che l’abilità nel perdere dei Nets è arte, ma a Phoenix non si è fatto i conti con l’orgoglio.

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Al netto di un disastroso 23-57, i Suns hanno comunque ottenuto due risultati importanti nelle ultime gare: prima i 70 punti di Booker al T.D. Garden di Boston (record!), poi addirittura il successo contro i Thunder, ottenuto grazie alla volontà di impedire a Westbrook di realizzare il record di triple doppie contro di loro e restare a vita nella storia, ma dalla parte sbagliata. Ultimi sì, ma con orgoglio! Il tutto ottenuto lasciando Bledsoe a riposo per le ultime gare. Ultimi con orgoglio sì, ma non troppo…

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Tanking: la follia dei Lakers – Passiamo quindi ai Lakers. Se come per i Suns, vale il discorso legato ‘all’abilità dei Nets’ irraggiungibili con le loro 19 misere vittorie, per i gialloviola la stagione è stata… complessa. Ad inizio regular season, una serie di vittorie, unite a diverse buone prestazioni dei giovani, guidati dall’esperienza di Deng e Mozgov, hanno fatto sperare in una stagione di grandi soddisfazioni. Poi il buio. I giovani hanno mostrato la loro inesperienza, i big non hanno mai brillato fino a finire fuori squadra nelle ultime settimane in ottica tanking.

Lonzo BallPoi lo scatto di follia: nelle ultime 3 partite sono arrivate 3 vittorie contro Grizzlies, Spurs(!) e Kings. Senza questi 3 successi i Lakers sarebbero ultimi ad ovest e avrebbero qualche chance in più di accaparrarsi una delle prime scelte. Che sia l’oroglio di una storica franchigia, o la semplice convinzione di non poter finire sotto i Suns? I fans si sono dati comunque una spiegazione divers: viste le recenti dichiarazioni d’amore di Lonzo Ball, probabile prima scelta al draft 2017, che sia una tattica quella dei Lakers per evitare di mettersi in casa quel megalomane di papà LaVar Ball?

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Tanking: poveri Nets! – I Brooklyn Nets meritano un capitolo a parte. Il talento a Brooklyn non sembra più essere di casa: i soli Lin e Lopez giocano in mezzo al nulla cosmico e già da inizio stagione, l’ultimo posto a Est aveva già inciso il loro nome al fianco della casellina numero 15. Un’ultima posizione difesa con onore, totalizzando ad oggi 19 vittorie e 60 sconfitte, un tanking perfetto, nel quale, forti del distacco dalle altre pretendenti al ‘peggior record stagionale’, i Nets si sono tolti anche la soddisfazione di mettere a referto un filotto di 3 successi contro Magic, Hawks e 76ers.

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Il sogno della first pick dista solo 3 partite, ma se gli sforzi nell’ingoiare bocconi amari per tutta la stagione non portassero a nulla? Per i Nets è proprio così: la loro prima scelta per il 2017 è stata scambiata qualche stagione fa con i Celtics! Sarà quindi Boston a beneficiare della disastrosa stagione dei newyorkesi, aggiudicandosi una delle prime 4 scelte. Sarà merito del gm dei Celtics, o di una cattiva stagione dei Nets, chi può dirlo. Quel che è certo è che tankare è diventata un’arte, e come tale bisogna saperci fare… anche nel perdere!

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