Parigi-Roubaix, Moscon adora la corsa: “amo il pavè, fatemi crescere e sarò pronto a giocarmela”

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Gianni Moscon, ciclista del team Sky, è pronto a disputare la Parigi-Roubaix, ‘l’Inferno del Nord’, corsa che adora

Domani scatterà l’Inferno. Non è una frase a effetto di un film d’azione o una citazione dantesca, ma semplicemente sulle strade francesi i ciclisti affronteranno la Parigi-Roubaix. Non è una corsa facile tantochè è soprannominata l’Inferno del Nord. Una gara che vedrà i corridori all’estremo, anche se tutti gli appassionati di ciclismo amano la Parigi-Roubaix.

Gianni MosconTra i corridori che saranno in corsa c’è Gianni Moscon, ciclista giovane e di prospettiva del Team Sky. L’anno scorso ha disputato una buona corsa, rovinata solo da due cadute (non male per un 22enne). “Io il pavé l’ho amato a prima vista. Quando vai sul pavé col tuo passo in allenamento è persino divertente. In gara invece è doloroso, vai alla cieca, cercando disperatamente di seguire quello davanti. In allenamento eviti buchi e fessure, in corsa ci vai dentro anche per non mollare la ruota che ti precede – ha dichiarato Gianni Moscon come riportato da La Gazzetta dello Sport -. È un marcamento costante, non ti accorgi di nient’altro. Io voglio fare una bella gara. Arrivare il più lontano possibile».

In questa edizione della Parigi-Roubaix i tre candidati alla vittoria sono gli stessi del Giro delle Fiandre. Sagan ha intenzione di riscattarsi dopo la caduta, Boonen chiude in Francia col ciclismo e ha intenzione di trionfare per la quinta volta e Van Avermaet è in ottima forma. A differenza della ‘Ronde’, ‘l’Inferno del Nord’ sarà soleggiato anche se le insidie del pavè sono dietro l’angolo. Creare una fuga nei primi chilometri sarebbe ideale, ma il terzetto dei favoriti farà di tutto per sgretolare ogni attacco.

Gianni Moscon 2Gianni Moscon conosce bene le strade della corsa francese. La sua tattica non sarà all’attacco ma si concentrerà più sullo scontro corpo a corpo: “devo essere sincero a me andare in fuga non piace troppo! Amo lo scontro diretto, stare spalla a spalla con i migliori: si impara molto, e meglio. Rispetto a un anno fa sto passando al Nord più tempo, mi sono calato di più in questa atmosfera fantastica – ha concluso -. Rispetto alla ‘Ronde’ è un’altra storia, il pavé è più sconnesso e poi è in pianura, quindi fai maggiore velocità. Inoltre i muri del Fiandre li puoi incontrare in altre gare, la Roubaix è unica. Fatemi crescere ancora un po’, e poi sarò pronto a giocarmela”.

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