Nibali non si capacita della morte di Michele Scarponi: “ho perso un fratello”

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Vincenzo Nibali è distrutto dalla notizia della morte del suo ex compagno di squadra Michele Scarponi

Ieri al Giro di Croazia, la commozione e la tristezza era alta. Quasi nessuno degli italiani in gara hanno corso con la spensieratezza di sempre. Il loro sguardo era chino e gonfio di lacrime. Ieri alla quinta tappa della corsa croata, Vincenzo Nibali ha gareggiato con la morte nel cuore. La tragica scomparsa di Michele Scarponi ha distrutto tutti e in particolare il messinese. Hanno vissuto stagioni bellissime all’Astana e se Nibali ha vinto il Giro d’Italia 2016 in parte è merito di Michele Scarponi. 

LaPresse/XinHua
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Vincenzo Nibali lo conosciamo tutti: ha un gran cuore e possiamo capire se ieri non era la 100%. La scomparsa di Michele Scarponi e simile alla tragica morte di Rosario Costa, il ragazzo messinese morto anche lui in un incidente stradale. “Michele è un fratello che viene a mancare. E’ un fratello che ho perso. Non ci sono altre parole. Io ho condiviso la camera con lui… Lo voglio ricordare sorridente. Con la battuta sempre pronta” ha dichiarato Nibali come riportato a La Gazzetta dello Sport -. La notizia mi ha sconvolto. Ho corso con la testa altrove. Pensavo a Michele. Alla sua famiglia. Ai gemelli piccolini Giacomo e Tommaso. Con la squadra abbiamo corso con la voglia di fare bene. Era difficile, la testa non era libera. Gliela volevo dedicare, sicuramente. Ma è andata così, e ci saranno di sicuro altri momenti magari per questo”.

LaPresse/XinHua
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Vincenzo Nibali sta correndo il Giro di Croazia. È la sua ultima corsa prima del Giro d’Italia e sta cercando di migliorare la sua forma fisica. La tremenda notizia della morte di Scarponi ha scombussolato l’ambiente della Bahrain Merida.  Il ciclista della squadra araba racconta quegli attimi drammatici: “mi ha appena chiamato Aru. Sono senza parole. Ancora non ci credo. Michele faceva spesso così. Io ho l’abitudine di uscire in allenamento un po’ più tardi e spesso ricevevo qualche suo messaggio anche a distanza “Ehi, muoviti, io sono già in bici” – ha proseguito – . E poi quando tornava da una corsa aveva i suoi rituali. Magari accompagnare i bimbi a scuola. La colazione al bar. Il barbiere. Sapevo inoltre che voleva andare in tempi brevissimi dopo avere corso in Trentino sull’Etna, per una ricognizione ed allenarsi in vista del Giro d’Italia. L’ha preso un furgone. Mio Dio”.

La stagione scorsa erano l’uno di fianco all’altro. Nibali ricorda con grande orgoglio l’episodio sul Colle dell’Agnello nell’ultimo Giro d’Italia: rinunciò a una vittoria di tappa sicura nel giorno del Colle dell’Agnello, a Risoul. Fu fermato per aspettarmi e non ebbe nessuna esitazione nel farlo. Un pezzo importante di quella maglia rosa sarò suo per sempre”, ha concluso.

 

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