Fabio Aru tra dispiacere e rimpianto: “avrei rischiato la carriera intera! Saltare il Giro è una beffa!”

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Fabio Aru non nasconde il suo dispiacere: le sensazioni del sardo a pochi giorni dall’inizio dell’edizione numero 100 del Giro d’Italia, alla quale lui non potrà partecipare

Tanti i nomi dei corridori che non parteciperanno all’edizione numero 100 del Giro d’Italia. Primo fra tutti Michele Scarponi, scomparso una settimana fa a causa di un tragico incidente durante un allenamento per le strade di Filottrano.

ginocchio aru fabioAnche Fabio Aru purtroppo ha dovuto dire addio all’edizione del Centenario della corsa in rosa, a causa di un infortunio al ginocchio: “mi hanno scritto in migliaia per incitarmi, convincermi, pregarmi di essere alla partenza. Ma io non mi sono mai fatto illusioni. Ho aspettato l’ultimo momento utile per annunciare ufficialmente quel che in cuor mio già sapevo: non avrei corso il Giro“, ha raccontato il sardo a Sport Week.

LaPresse/Simone Bergamaschi
LaPresse/Simone Bergamaschi

Tra riposo assoluto, fisioterapia e ripresa graduale dell’attività in bicicletta non c’erano i tempi per presentarsi al Giro non dico in condizioni di forma buone, ma neanche decenti. Dispiacere e rimpianto vanno a braccetto. Il dispiacere è dettato dal fatto che sono sardo, di più: l’unico ciclista professionista nato in Sardegna, e il Giro parte dalla mia terra. Non potervi partecipare è veramente una beffa. Il rimpianto nasce invece dalla convinzione che sarei stato protagonista: non ho la presunzione di dire che avrei vinto, ma di sicuro avrei onorato la corsa. Mi davano tra i favoriti e a questo punto è ancora più facile riconoscerlo: il percorso era adatto alle mie caratteristiche, avrei dato battaglia“, ha aggiunto il sardo.

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

Adesso tengo impegnata la testa tra fisioterapia e prime pedalate. Non sono state settimane facili, le ultime. Da dieci giorni ho avuto il via libera dal Professor Combi per risalire in sella, ma con molta cautela. Figurarsi se potevo pensare di gareggiare. La verità è che il medico è stato chiaro con me da subito: se avessi provato a forzare avrei rischiato di compromettere non solo la stagione, ma la carriera“, ha aggiunto il corridore dell’Astana che sulla Giro che sta per iniziare ha poi concluso: “so che sarà un Giro bellissimo con tanti grandi corridori. Forse solo un paio di tappe sembrano avere un esito scontato, l’arrivo in volata. Per il resto credo che i miei colleghi e la gente sulla strada o davanti al televisore, non avranno modo e tempo di annoiarsi“.

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