World Baseball Classic, esordio positivo per l’Italia: battuto il Messico 10-9

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Sotto di quattro punti al nono inning, l’Italia tira fuori l’orgoglio e supera il Messico nella gara inaugurale del World Baseball Classic

L’Italia ripresenta ai tifosi messicani lo stesso incubo di 4 anni fa, anzi, peggiore. Perché questa volta gli Azzurri soffrono tutta la gara, inseguono e pareggiano per venire puntualmente ricacciati indietro, ma al nono inning, ultima spiaggia, sotto 5-9, confezionano un’impresa ancora più grande, ottenuta con l’apporto fondamentale di giocatori fino a quel momento seduti a guardare i compagni giocare. Sette turni perfetti, di cuore e cervello, creano i 5 punti che servono per vincere 10-9, senza subire nemmeno un eliminato.

Dopo la cerimonia inaugurale e il lancio della prima palla da parte della leggenda Fernando Valenzuela, pitching coach dei beniamini di casa, l’inizio della partita è mozzafiato: il leadoff Esteban Quiroz picchia il quinto lancio di Maestri fra le sedie di un bar singolarmente piazzato all’esterno sinistro. Quiroz è mancino e la sua battuta testimonia perfettamente cosa succede a giocare nell’aria rarefatta dei 1500 metri di Guadalajara.

Dopo 3 out di routine, dell’altura ne approfitta anche John Andreoli, che scaraventa profondo all’esterno centro il fuoricampo del pareggio.

Tre su, tre giù per entrambi i lanciatori nel secondo inning, poi il Messico inizia il terzo con Elizalde che arriva salvo in prima per l’assistenza troppo corta di Cecchini a Colabello; l’errore dell’interbase azzurro costa caro, perché, dopo lo strikeout di Valle, è ancora Quiroz a fare danni, battendo un doppio lungo la linea di destra che riporta in vantaggio i suoi, 2-1, finendo poi eliminato da Liddi grazie al taglio preciso di Descalso.

Maestri si occupa di eliminare nel quarto El Titán Adrian Gonzalez, al quale fa battere a terra verso Descalso dopo una fucilata in foul che semina il panico fra il pubblico all’esterno destro, e sul monte va Tiago da Silva, che viene accolto da Japhet Amador con un lungo homer a sinistra, per l’1-3. L’impatto del lanciatore ex-San Marino è a dir poco problematico: Navarro batte valido, Cruz è colpito ed Elizalde piazza una corta battuta all’esterno centro che consente a Navarro di segnare l’1-4. Ci pensano Descalso e Checchini a trasformare una dura legnata in diamante di Valle nel doppio gioco che chiude l’attacco locale.

Nella parte bassa della ripresa, dopo lo strikeout di Andreoli, Descalso infila un singolo al centro che traccia la diagonale della seconda base, quindi Rob Segedin batte un fuoricampo al centro che riporta gli Azzurri a un punto. Il pareggio lo segna Chris Colabello, con un picchione monumentale che atterra a centocinquanta metri da casa base, oltre le tribune dell’esterno destro.

Quando inizia il quinto, Pat Venditte sostituisce Da Silva sul monte dell’Italia; il lanciatore ambidestro affronta da mancino Quiroz, colpito, e Verdugo, che ottiene un singolo a destro, eliminando poi al piatto Laird da destro; Gonzalez, affrontato da mancino, è neutralizzato con una facile volata a sinistra su Segedin, il quale gioca poi benissimo il singolo di Amador, fermando in terza Quiroz. A basi piene, si alza il grido ‘Mexico, Mexico’ della folla, con Navarro che ingaggia con Venditte un lungo duello di foul, che termina con la base per ball e riporta il Messico sopra di 1. El Cochito Cruz batte un doppio a sinistra al primo lancio di Venditte e il punteggio si allarga sul 4-7.

Anche i padroni di casa operano il primo cambio sul monte nel quinto, con Fernando Salas che sostituisce Gallardo per un breve momento, in tempo per subire un fuoricampo da 1 di Butera e un doppio che rimbalza fuori dal campo da Cecchini. Subito Edgar Gonzalez corre ai ripari con il rilievo di Vidal Nuno

Il fuoricampo di Butera, quarto della partita, segna anche il record di homer ottenuti dagli Azzurri in una singola edizione del Classic.

Nimmo batte lungo a sinistra e Cecchini può arrivare in terza, ma Andreoli batte in diamante verso Laird e Descalso rimane al piatto.

Il nuovo lanciatore per l’Italia nel sesto inning è AJ Morris, che ottiene 3 comode eliminazioni in fila.

Il Messico schiera nel settimo Carlos Torres, setup di Milwaukee lo scorso anno, che mette strikeout Segedin e concede 4 palle a Cervelli. Colabello tocca però debolmente il primo lancio verso Cruz, il quale apre verso Quiroz il doppio gioco che mette fine alla ripresa.

Morris fa due out veloci, Laird e Gonzalez, poi Amador va in base per ball e Navarro tocca profondo in diamante una palla che Cecchini può solo fermare: un singolo interno cui fa seguito un lancio pazzo che mette i corridori in terza e seconda. Sweeney visita il suo lanciatore, che concede poi la base per ball a Cruz e arriva un nuovo cambio sulla collinetta, con Morris che lascia il posto a Mike DeMark, il quale deve affrontare Elizalde a basi piene. L’esterno batte un singolo e fa volare i suoi sul 5-9.

Entra a lanciare per il Messico Joakim Soria, 70 presenze con i Kansas City Royals nel 2016, sul quale Butera ottiene un singolo senza conseguenze.

C’è lo Yankee Tommy Layne, mancino specialista nel ‘cucinare’ i battitori mancini, a lanciare per l’Italia l’ottavo inning: Urias, entrato per Quiroz, e Verdugo battono valido, Laird tocca su Liddi che serve a Descalso un perfetto doppio gioco, mentre Urias arriva in terza. Il primo successo personale di Layne ai danni di Gonzalez chiude l’attacco dei latino-americani.

Nella parte bassa dell’ottava entra il closer per antonomasia, Sergio Romo, che non concede nulla ad Andreoli, Descalso e Segedin.

Entra al nono per l’Italia Jordan Romano, che miete 3 veloci out, quindi Gonzalez si affida a Roberto Osuna (4 vinte e 3 perse in 72 presenze per Toronto nel 2016); Cervellibatte profondo e spinge forte sulle gambe, arriva in seconda dove è poi sostituito a correre da Sebastiano Poma, entra nel box Chris Colabello ed è un doppio a sinistra anche per lui, Poma va in terza. Terzo ‘doble’ in fila, di Alex Liddi, e si va 7-9. Butera tocca in diamante verso Cruz, che non trattiene, e ci sono corridori agli angoli e nessun out per il primo turno nel box di Andrew Maggi, che si rende protagonista di un turno di grande qualità e strappa la base. Fuori Osuna, dentro il mancino Oliver Perez (40 riprese lanciate per Washington la scorsa stagione). Affronta Brandon Nimmo, a 0 su 4 fino a questo punto e l’esterno azzurro rompe il digiuno con un singolo a destra che porta l’Italia a 1 punto.

La vittoria azzurra esce dalla mazza di John Andreoli, che batte verso Urias il singolo del finale 10-9.

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