Tirreno-Adriatico, l’impresa di Thomas sulle orme del Barcellona: “dico grazie a Froome…”

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Grazie all’allenamento disputato con Chris Froome, Geraint Thomas è riuscito a recuperare secondi importanti a Greg Van Avermaet, ciclista della BMC

Il team Sky rialza la testa dopo la deludente crono-squadre della Tirreno-Adriatico. Ieri nella seconda tappa della ‘Corsa dei Due Mari’, Geraint Thomas ha trionfato meritatamente con un poderoso scatto a 5 chilometri dal traguardo riportandosi nuovamente in corsa per la classifica generale: “la delusione della prima giornata è stata enorme – ha dichiarato il ciclista come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Eravamo venuti qui per la classifica generale con un attacco a due punte, formato da me e Mikel Landa e siamo rimasti malissimo per come è finita”.

LaPresse/Fabio Ferrari
LaPresse/Fabio Ferrari

Un netto miglioramento del britannico che aveva accusato un pesante distacco da Greg Van Avermaet, capitano della BMC nella crono-squadre. Il team Sky ha saputo attaccare con precisione chirurgica e è riuscito a recuperare secondi importanti dal belga, diventato ieri leader della classifica temporanea della Tirreno-Adriatico. Le motivazioni nel team britannico le hanno prese dalla partita del Barcellona contro il PSG (partita valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League vinta dai blaugrana per 6 a 1): abbiamo visto come il Barcellona abbia dimostrato che tutto può accadere nello sport. Dopo la batosta ci siamo detti che dovevamo adottare una tattica aggressiva e correre ogni giorno al massimo – continua -. Non era nei piani una mia vittoria: nel finale dovevamo preparare il terreno per Kwiatkowski, ma mi sono trovato davanti io. È andata bene”.

LaPresse/EFE
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Chris Froome si sta allenando principalmente per essere al meglio al Tour de France. Ha preso parte solo ad alcune gare ‘minori’ e si sta concentrando per migliorare la condizione. Il ‘Keniano Bianco’ e Thomas si sono allenati in Sudafrica nel mese di febbraio, col britannico che ha appreso molto dal suo capitano: “ho imparato guardandolo giù dalla bici, dalla dedizione che ha per quello che fa. Ho disputato tutti e tre i Tour che ha vinto ed è lì che si impara di più da lui, quando siamo sotto pressione. Poi, certo, allenandoci assieme nell’ultimo mese, mi ha spinto ogni giorno al limite, è sempre un test contro di lui. Non esiste un compagno di allenamenti migliore”.

 

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