MotoGp, che attacco di Dovizioso: “alette? Gli avversari volevano toglierci questo vantaggio!”

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Andrea Dovizioso senza peli sulla lingua: che attacco del ducatista contro chi ha “spinto” per l’abolizione delle alette

Manca sempre meno ormai all’inizio della stagione 2017 di MotoGp. Prima di scendere in pista, il 26 marzo, per il primo Gp dell’anno, in Qatar, i piloti sfrecceranno sul circuito di Losail per l’ultima sessione di test invernali.

Tra i top riders, che sicuramente lotteranno per i migliori posti nel Mondiale, c’è sicuramente anche Andrea Dovizioso, che già lo scorso anno ha dato dimostrazione di poter ottenere ottimi risultati e che è riuscito a conservare il suo posto in Ducati, al fianco adesso di un grande campione, Jorge Lorenzo.

doviziosoSono arrivato in Ducati nel 2013, quando la situazione non era lontanamente paragonabile a quella di adesso, in quattro anni sono successe tantissime cose e noi, come Ducati, siamo tornati alla vittoria, siamo generalmente competitivi e questo vuol dire che siamo vicini al punto in cui gli obiettivi sono importanti. Se nella presentazione della stagione si è parlato di concetti del tipo ‘vogliamo giocarci il Mondiale’, indipendentemente dal fatto che poi ce la giocheremo o no, vuol dire che abbiamo fatto un bel lavoro. E questo lavoro l’abbiamo fatto in tanti“, ha raccontato il ducatista in una lunga intervista a MotoSprint.

andrea doviziosoParlo degli ingegneri e di tante persone che in questi anni hanno fatto un quantitativo di ore di lavoro imbarazzante. Molti non vengono mai nominati, eppure esistono e hanno grandi meriti. Sono felice di aver fatto parte di questo progetto e di farne parte per altri due anni“, ha aggiunto.

Alla vigilia della prima gara del 2016 la possibilità che io restassi era 1 a 10 rispetto a Iannone! Invece grazie alla determinazione, alla preparazione invernale e al fatto che sono arrivato al campionato con la mentalità giusta, sono riuscito a ribaltare il pronostico. E sono rimasto io. Se ne sono dette tante, ma la verità è questa. 

LaPresse/Massimo Paolone
LaPresse/Massimo Paolone

Se ne sono dette tante, ma il problema è che la comunicazione nel nostro sport è manipolata: c’è chi vive di comunicazione e riesce a far emergere quello che gli conviene, per apparire il più figo possibile, ma la realtà spesso è diversa. Chi vive d’immagine e di queste cose qui è soddisfatto di se stesso anche con le balle. Ma c’è chi vive di sport, di passione, vuole ottenere certi risultati e si sveglia la mattina con il cuore che brucia per centrare certi obiettivi. E vive solo di questo“, ha continuato il forlivese.

E’ importante fare almeno altri due anni, perchè ho la possibilità di migliorare quei piccoli aspetti che ci mancano. Chiudere qui, a questo punto, sarebbe stato brutto, perchè avremmo interrotto questo ciclo che invece deve continuare con un capitolo nuovo: quello che stiamo affrontando ora“.

jorge lorenzo andrea doviziosoDovizioso è carico e pronto per la nuova stagione di MotoGp, che vuole sicuramente vivere da protagonista: “non esiste che io sia qui per fare il numero due. Non ho mai corso con questa mentalità e mai correrò così. Non corro per essere il numero 2 e si sbaglia chi pensa che hanno tenuto me perchè sto zitto. Io sto zitto in certe situazioni, quando è da furbi stare zitti, non perchè non voglio rompere le balle alla gente. E’ ben diverso!“.

LaPresse/EFE
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Impossibile poi non parlare delle alette, abolite dal regolamento perchè reputate troppo pericole: “la Ducati ha speso e sviluppato di più, quindi aveva trovato un vantaggio. Che era legale. Gli avversari hanno iniziato ad attaccarsi alla questione della sicurezza pur essendo una bugia perchè l’ala era fatta in modo da staccarsi senza fare danni, in caso di urti. Non era pericolosa come sostenevano gli altri. Ma volevano toglierci questo vantaggio, e parlando di sicurezza hanno trovato un argomento più facile. Hanno voluto togliere le alette perchè noi avevamo un vantaggio e loro non volevano spendere soldi per rincorrere: era più facile toglierle a noi. Tutti stanno lavorando a nuove soluzioni, ma è un lavoro limitato puoi fare la carena che vuoi ma quel carico che si otteneva con le ali non esiste più. E poi si posso fare solo due carene in una stagione, lo sviluppo è rallentato“, ha concluso Dovizioso senza peli sulla lingua.

 

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