Atletica: Elio Locatelli ricorda la sua avventura agli Europei Indoor

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Elio Locatelli, direttore tecnico dell’Alto Livello, ricorda la sua ultima avventura con la squadra azzurra agli Europei Indoor

Da Helsinki 1994 a Belgrado 2017. Alla vigilia degli Euroindoor, Elio Locatelli, oggi Direttore Tecnico dell’Alto Livello, ricorda la sua ultima avventura agli Europei sempre alla guida, dal 1987, della squadra azzurra (in quell’occasione, 8 medaglie per l’Italia nella rassegna continentale all’aperto), ma pensa al presente e, soprattutto, guarda al futuro. “Non so se il mio si possa definire un ritorno – esordisce il DT azzurro – perché l’atletica non ha mai smesso di essere una parte importante della mia vita di dirigente nelle mie lunghe esperienze professionali nell’ambito della IAAF e del CONI. Belgrado è soltanto l’inizio di un percorso. Su 26 atleti convocati, cinque sono all’esordio e l’età media della squadra è di 25 anni. Vuol dire che, accanto ad un gruppo di atleti più esperti, sta emergendo una base di giovani su cui sono al lavoro da tempo Stefano Baldini (Direttore Tecnico allo Sviluppo, ndr) e il suo staff“.

LaPresse/Daniele Badolato
LaPresse/Daniele Badolato

I tre lunghisti Howe, Jacobs e Randazzo, le tre migliori carte azzurre a Belgrado, possono essere una sintesi del volto che, a livello generazionale, sta assumendo l’Italia Team? “In questo momento in squadra si intrecciano diversi profili. Howe è il grande campione che, grazie al lavoro con Fabrizio Donato, si sta rigenerando e torna in Nazionale dopo quattro anni di assenza. Jacobs è il nome nuovo e con un notevole potenziale così come Randazzo che, a vent’anni, qui potrà fare un’importante esperienza. E’ vero, i tre migliori accrediti stagionali tra gli iscritti corrispondono ai loro nomi, ma bisognerà stare attenti a due atleti come lo svedese, campione uscente, Torneus e allo spagnolo Caceres

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