Sci – Dalla piccola Polinesia al sogno delle Olimpiadi: la storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’

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Il “Tomba di Tonga” sogna di diventare uno sciatore professionista, intanto si allena in Italia e ha cambiato stile di vita

La storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’- Kasete Naufahu Skeen ha 34 anni ed è il primo sciatore dell’isola polinesiana di Tonga a proporsi come rappresentate della specialità dello sport invernale a livello internazionale. In quanto isola propriamente da clima estivo tutto l’anno, infatti, è davvero difficile diventare sciatori a Tonga, ma Kasete Naufahu Skeen ci è riuscito e si è accaparrato il soprannome di Tomba di Tonga. Vista l’indisponibiltà delle piste da sci nel suo Paese marino Kasete Naufahu Skeen è attualmente in Trentino Alto Adige dove insieme ad un ex ct azzurro, Hermann Aigner, si allena dal 10 gennaio.

La storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’ – “Il mio nome è Kasete Naufahu Skeen. Sono uno sciatore polinesiano. – si è presentato lo sportivo di Tonga come riporta il sito de “Il Giornale” – Tento di qualificarmi per le Olimpiadi invernali 2018 a Pyeongchang. Se conoscete il paradiso tropicale del Tonga, questo potrebbe sembrarvi assurdo. Vi sembrerebbe ancora più improbabile, se mi aveste conosciuto sei mesi fa. Ma tutto questo è reale e sta accadendo. Come potete immaginare, non sono uno sciatore esperto. Non sono nemmeno uno sportivo. Fino a sei mesi fa fumavo, bevevo troppo, mangiavo male. Ma da quando coltivo questo sogno ho iniziato una profonda trasformazione. Ho smesso di fumare. Ho iniziato ad allenarmi. Ho perso 25 chili e sto rivoluzionando le mie abitudini alimentari. Lo scorso settembre ho lasciato il mio lavoro come manager di un festival molto conosciuto nel Regno Unito, l’Opera Holland Park Festival di Londra. Mi sono così trasferito in Italia per dedicarmi alla preparazione atletica. Sono determinato ad avere successo”. 

1485784145-kasete-skeen-tonga-val-fiemme-trentinoLa storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’ – Ho iniziato a sciare durante una gita scolastica in Austria ed ho imparato velocemente ma poi, – racconta lo sciatore – vivendo a Londra, le opportunità di praticare questo sport si sono diradate. È passato molto tempo prima di poter indossare di nuovo un paio di sci. Devo ringraziare la mia ragazza, Anna, e la sua famiglia perché mi hanno convinto a riprendere a sciare in Svezia, dove vivono, e mi hanno fatto innamorare di nuovo di questo sport”.

La storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’ – Prima lavoravo nei teatri nell’ambito delle produzioni operistiche – dice -. I musicisti, spesso impegnati in concerti ed eventi, tendono a svegliarsi tardi. Con loro, facevo sempre le ore piccole. Adesso è il contrario: mi sveglio all’alba per allenarmi e la sera vado a dormire presto. Voglio essere disciplinato e attento alle mie condizioni fisiche”. “Se guardi oltre i limiti della cultura alla quale appartieni, come ad esempio il fatto di sciare per un cittadino di Tonga, tutto è possibile. Amo le montagne, amo la neve. E vorrei anche essere di esempio, non solo come sportivo, perché in Tonga ci sono grossi problemi di diabete e di salute, provocati da una alimentazione sbagliata. L’aspettativa media di vita si sta abbassando sia per colpa della dieta base, sia per le condizioni di vita povere. – conclude – Questa esperienza può insegnare i miei connazionali a prendersi cura della propria salute”.

La storia singolare di Kasete ‘Il Tomba di Tonga’ – Non è il primo caso in cui uno sport invernale s’impone in personaggi dalla provenienza non proprio fredda. Successe ad esempio nel 1988 che la Nazionale della Giamaica della squadra di bob si presentò a gare internazionali stupendo proprio tutti. Ora aspettiamo che anche il “Tomba di Tonga” riesca a fare la stessa cosa.

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