Suzuki e Aprilia hanno portato in pista una versione rivista della doppia carenatura Yamaha, diventata adesso elemento… da copiare
A tenere banco all’interno del paddock però è sempre la doppia carenatura con ali integrate all’interno mostrata dalla Yamaha, espediente che ha spinto gli altri team a presentare delle richieste ufficiali alla Dorna circa la liceità di questo nuovo sistema che, sfruttando una serie di deflettori, convoglia l’aria per ottenere un carico aerodinamico simile a quello generato dalle alette Ducati adesso proibite.
Dalle parole, alcuni team sono passati ai fatti, montando sulle proprie moto la doppia carena che rimanda chiaramente all’espediente usato prima di tutti in Yamaha. A seguire la strada dei concorrenti giapponesi sono state oggi la Suzuki e l’Aprilia. La Casa di Hamamatsu ha mandato in pista le GSX-RR di Alex Rins ed Andrea Iannone con una carenatura dotata di alette, piazzandola però più in alto rispetto a quanto fatto dalla Yamaha, quasi a ridosso del cupolino. “Si sente la differenza rispetto alla carena standard – commenta Rins dopo aver provato il nuovo espediente per dieci giri – ma dobbiamo ancora verificare se lavora bene, ovvero se ci fa guadagnare o se ci fa perdere tempo. Quel che è certo è che riduce il wheelie“. Oltre la Suzuki, anche l’Aprilia ha portato sul tracciato un tipo di doppia carenatura diversa da quella Yamaha, mostrando due prese d’aria molto più grandi piazzate più in alto, in pratica davanti al manubrio della RS-GP.
Suzuki and Aprilia trailed new fairings today. Proof yet again that once the aero genie is out of the bottle it cant be put back in #MotoGP pic.twitter.com/edf1FAiCA6
— Steve English (@SteveEnglishGP) 16 febbraio 2017