Ciclismo: lanciata una petizione per salvare lo storico Velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa

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È stata lanciata una petizione per salvare il Velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa che rischia di essere abbattuto dopo 105 anni di gloriosa storia

Dopo 105 anni di storia, il Velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa (VI) rischia di essere abbattuto per far spazio ad uno stadio di calcio. Da cinque giorni su Change.org è presente una petizione lanciata da Nicola Argesi, volto e voce nota del ciclismo italiano, dal titolo: “Salviamo il velodromo Rino Mercante a Bassano del Grappa. La petizione ha lo scopo di sensibilizzare e raccogliere firme per evitare che questo accada. In cinque giorni sono state raccolte più di 500 firme ma la campagna di comunicazione è solo all’inizio.

LaPresse/Franco Guardascione
LaPresse/Franco Guardascione

In una recente intervista al sito Bassanonet.it Nicola Argesi spiega quanto sta accadendo: “su questa pista ha corso Obree, ha concluso la carriera Silvio Martinello. Qui Oersted e Moser hanno battuto il record dell’ora a livello del mare. E poi tanti altri campioni come Endrio Leoni, Lombardi, Pozzato. Sono tutti passati di qua. Il calcio non riuscirà mai a portare un Mondiale a Bassano. Noi l’abbiamo portato. Vogliono cancellare tutto questo? Lo scopo della petizione online – conclude il già patron della Tre Giorni ciclistica al Mercante – è uno solo: salvare il velodromo. Che deve continuare ad essere il velodromo di tutti. Raccogliamo firme per tutelare questo impianto storico che negli anni ha dato la possibilità di praticare il ciclismo e diventare punto di riferimento per l’attività su pista internazionale.”

Riprende la notizia anche il Giornale di Vicenza che nell’edizione di oggi ricorda come in questa battaglia non ci sia solo Nicola Argesi, ma anche molte altre personalità, a cominciare da Rino Piccoli, responsabile della struttura e figura di riferimento del ciclismo bassanese. Riporta il quotidiano veneto: sul Mercante non si passa”: Rino Piccoli… è pronto ad alzare le barricate contro il progetto del “Bassano Stadium” sponsorizzato dalla famiglia Rosso. “Non è solo una questione di affetto per l’impianto che ha ospitato i mondiali – si accende -, ma anche di opportunità sul fronte dell’urbanistica e della viabilità”.

LaPresse Torino/Archivio storico
LaPresse Torino/Archivio storico

Prima le ragioni del cuore: “al Mercante hanno corso campioni come Girardengo, Dinale e Coppi, per non parlare dei pistard d’eccellenza che si sono sfidati fin quasi al 2000. Altro che abbattuto, il velodromo dovrebbe essere dichiarato monumento e inserito nei percorsi turistici”. Una battaglia che non può lasciare indifferenti tutti gli appassionati di ciclismo e amanti della bicicletta.

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