NBA, Warriors-Cavs è la nuova grande rivalità della Lega? LeBron snobba, ma Durant infiamma la sfida!

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Warriors-Cavs è la nuova Lakers-Celtics? Ecco le opinioni contrastanti di LeBron James e Kevin Durant in merito alla rivalità fra le due squadre

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Nella notte del 17 gennaio andrà in scena la rivincita del match di Natale fra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers. Dopo la sconfitta maturata nel finale, con la magia di Irving e il contatto Jefferson-Durant, la sfida sembra ancor più carica di motivazioni e adrenalina. Si affrontano le due squadre più forti della Lega, quelle che hanno dominato la scena nelle ultime due stagioni, dividendosi anche le ultime due Finals. Un sostanziale dominio che necessita di essere spezzato, una rivalità che, al bando il perbenismo, è l’anima di questa Lega come lo fu Lakers-Celtics negli anni precedenti.

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Si microfoni di “Cleveland.com”, in merito alla domanda sulla rivalità con i Warriors, LeBron James ha preferito non caricare la sfida di ulteriori pressioni, complimentandosi con i Warriors, ma senza sottolineare il concetto di ‘rivalità’. Non consideriamo i Warriors come dei rivali. Sono una grande squadra, sono stati la migliore squadra della Lega in questi ultimi due-tre anni. Ma per noi è solo la prossima partita, è Golden Stateha spiegato LeBron – Sono una gran bella squadra, come ho già detto la migliore della Lega da diversi anni, non si di preciso da quanto. In ogni caso, dovete sapere che non ci comporteremo come se il nostro futuro dovesse dipendere da una sola partita contro i Warriors”.

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Verità o strategia per LeBron? Chi può dirlo: un giocatore dall’intelligenza di LeBron sa benissimo che i Warriors saranno la squadra da battere anche quest’anno, così come comprende perfettamente che perdere una sfida di regular season caricata di troppe responsabilità potrebbe essere deleterio. Di diverso avviso è invece Kevin Durant, la nuova stella dei Warriors che ai microfoni di “CSN” non ha mancato di sottolineare la rivalità con i Cavs. Certo che è una rivalità, credo proprio che lo sia. Sono nuovo qui ma la maggior parte dei ragazzi, in queste ultime due Finals, ha giocato contro per un po’ di tempo e sono nati alcuni accostamenti particolari, da Steph Curry a Lebron, da Klay Thompson a Iman Shumpert, da J.R. Smith a Kyrie Irving, senza tralasciare Draymond Green. È un gruppo di giocatori che sono diventati familiari gli uni con gli altri: è una buona cosa per il Gioco, una buona cosa per la competizione e dovrebbe solo essere divertente”.

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