Dakar 2017, clamoroso retroscena su Toby Price: ecco cosa gli è accaduto in ospedale

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Durante il ricovero in ospedale, successivo alla caduta avvenuta nella 4ª tappa della Dakar 2017, Toby Price è stato vittima di una crisi epilettica

La Dakar 2017 di Toby Price si è conclusa in maniera inaspettata durante la 4ª tappa, teatro del suo ritiro avvenuto in seguito ad una tremenda caduta che gli ha procurato la rottura del femore in quattro punti. Trasportato immediatamente all’ospedale di La Paz per le prime cure del caso, il pilota australiano ha rivelato con una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale di essere stato vittima di una crisi epilettica, dovuta probabilmente ad un coagulo di sangue in un polmone.

LaPresse/Reuters
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Ho avuto un paio di notti complicate qui a La Paz” ha scritto Price. “La barriera linguistica è estremamente impegnativa e sono stato vittima di una crisi che mi ha scosso un po’. Gli specialisti stanno cercando la causa e il sospetto è che sia stata dovuta ad un coagulo di sangue nel polmone. A dire la verità, un paio di amici australiani che viaggiavano con la Dakar sono venuti a farmi visita e ieri è passato a trovarmi anche il team ed è stato incredibile. L’incidente? Tutto quello che posso ricordare è che ho colpito qualcosa di duro, ero nel letto di un fiume e credo che si trattasse di una roccia” continua Price nella sua lettera.L’ultima immagine che ricordo è mi sono ritrovato a faccia in giù nel terreno dopo essere volato in aria. Sono atterrato duramente ed ero un po’ stordito. Non sono sicuro di quanto tempo sono rimasto lì, ma alcune persone sono arrivate ad aiutarmi ed hanno controllato che fossi a posto. Ricordo di aver visto sopra di me Paulo Goncalves ad aiutarmi“.

LaPresse/Reuters
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Sul suo ritorno alle competizioni, Toby Price svela: “non so quanto tempo ci abbia messo ad arrivare l’elicottero, ma sapevo già di essermi rotto la gamba. Era molto doloroso e la mia gamba si doveva muovere il meno possibile, quindi ricordo che mi hanno fatto un’iniezione per sedare il dolore. Il piano è quello di provare a rimettermi in piedi nelle prossime 24 ore e fare una prima passeggiata sulla gamba. Se tutto va bene, poi inizieremo a pianificare il mio viaggio di ritorno in Australia per cominciare la riabilitazione. La strada sarà lunga per tornare di nuovo al 100%, ma una cosa è certa: so che ho bisogno di tornare sulla mia KTM in quattro mesi e farò tutto il possibile perché questo accada“.

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