F1, le verità di Damon Hill: “quando iniziai io era… ridicolo! Complimenti a Rosberg, Hamilton fa come Senna”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Damon Hill ha analizzato la vittoria di Rosberg parlando anche della sua situazione

Di padre in figlio, da campione del mondo a campione del mondo. Quella dei Rosberg è una nuova dinastia della Formula 1. Prima Keke poi Nico, entrambi sul tetto del mondo con 34 anni di differenza.

LaPresse/PA
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Loro ma non solo, anche la famiglia Hill può fregiarsi di questo onore, avendo in bacheca i titoli di Graham nel 1962 e Damon nel 1996. Analogie e paragoni si sprecano, ma una differenza sostanziale rimane: Nico continuerà a guidare la sua Mercedes mentre Damon fu messo alla porta dalla Williams-Renault. “Le ragioni mi sono ancora misteriose – commenta Hill ai microfoni della Gazzetta dello Sportdissero che il mio manager aveva chiesto troppo, forse è così. Ma io ho sempre privilegiato avere una macchina competitiva piuttosto che il portafoglio gonfio. La realtà è che avevano già firmato per un altro pilota. Rosberg? Ha meritato la vittoria, la sua stagione è un esempio di determinazione, non ha mai mollato. Anche Lewis lo ha ripetuto spesso ma non sempre lo ha messo in pratica”. 

David Jones
David Jones

Come Damon, anche Nico adesso è entrato nel club dei padri e dei figli campioni del mondo: “la vedo come una tendenza, dietro ci sono già Max Verstappen, Giuliano Alesi e persino Mick Schumacher. Credo che in parte dipenda dalla difficoltà di trovare talenti, dei costi alti di questo sport e del fatto che il marketing sia attratto dai grandi nomi. Ma attenzione: quando arrivi così in alto, il nome non basta se non vai forte. Quando iniziai io era ridicolo. Ero il figlio di…e il mio nome compariva nei tg in prima serata! Mi veniva voglia di lasciar perdere. Non ho mai rinnegato però mio padre, anzi usavo anche i caschi con la stessa livrea. Era un tributo alla sua figura, un filo di continuità nella storia familiare. Anche mio figlio corre con quei colori, siamo alla terza generazione“. 

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Per quanto riguarda il comportamento di Hamilton ad Abu Dhabi, Damon Hill infine sottolinea: “Hamilton è un po’ volubile, cambia idea spesso come faceva Senna. Ma in generale se hai una macchina vincente, non è che accetti di guidare per una scuderia di metà classifica. Guardate Vettel: 4 volte iridato, ora non può vincere e per lui è dura”. 

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