Calcio a 5, il candidato Presidente Montemurro a SportFair: “così riformerò questo sport”

SportFair

A poche settimane dalle elezioni presidenziali per Divisione Calcio a 5, abbiamo intervistato Andrea Montemurro, candidato Presidente

Idee chiare ed entusiasmo. A poche settimane dalle elezioni presidenziali per la Divisione Calcio a 5, abbiamo intervistato Andrea Montemurro, uno dei candidati alla poltrona di Presidente. Dallo stato attuale del futsal in Italia alle sue proposte per ridare lustro e vigore a quello che (forse in pochi sanno) è lo sport più praticato in Italia.

Qual è lo stato attuale del Calcio a 5 in Italia?

Pessimo, una situazione peggiorata anno dopo anno. Ogni stagione sono diverse le squadre, anche di primissimo livello, che non si iscrivono ai campionati, innescando così tutto quel meccanismo di ripescaggi e polemiche infinite. L’eliminazione della nostra Nazionale dai Mondiali per mano dell’Egitto è un po’ la Corea del Calcio a 5 italiano: una Nazionale imbottita di oriundi, così non va bene. Qualcosa non funziona.

Come pensa di agire a riguardo?

Nessuna preclusione all’utilizzo degli oriundi in Nazionale, ma solo se sono in grado di fare la differenza. A parità di prestazioni la preferenza dovrà ricadere sul giocatore italiano. I tanti giovani che si avvicinano a questo sport devono ammirare il calciatore italiano che indossa la maglia azzurra: così facendo si innescherebbe quel senso di emulazione che potrebbe essere un traino importante per il Calcio a 5

Quali sono i punti principali del suo programma?

Il mio è un programma che si divide in 54 punti, ma i temi principali sono tre: 1) provare a ridare mediaticità al Calcio a 5 facendo in modo che le partite siano trasmesse in televisione e non solo: questo sport è il più popolare in Italia e deve occupare la giusta posizione anche in termini di visibilità; 2) creare una fitta rete di sponsor che possono essere sia diretti (come nel caso della Tim per la Serie A, ndr) che indiretti, con quest’ultimi intendo delle partnership capaci di garantire agevolazioni (es. Alitalia, Trenitalia, ndr) ai tesserati ed ai dirigenti dei club; 3) ridare centralità alle squadre, da tempo ormai abbandonate al loro destino. Oggi è quasi impossibile essere a stretto contatto la Divisione, il mio obiettivo è quello di essere al fianco dei club in tutte le esigenze che  si possono creare durante l’intero cammino.

Quanti margini di crescita ha il Calcio a 5 in Italia?

Enormi, potenzialità infinite. Io voglio riportare questo sport al posto che merita, dare la giusta visibilità televisiva, vedere i palazzetti pieni. E poi, altro aspetto fondamentale, cercare di fare capire a tutti che il Calcio a 5 è uno sport propedeutico al calcio a undici: da Ronaldinho a Iniesta, fino a Crespo e Messi gli esempi di campioni che hanno iniziato giocando a futsal sono tantissimi. C’è bisogno di una riforma sostanziale dell’intero sistema: è questo il mio impegno.

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