Quinta giornata mondiale delle bambine e delle ragazze: tantissimi sportivi sostengono la #OrangeRevolution di Terres des Hommes
Organizzato nell’ambito della Campagna indifesa da Terre des Hommes, in collaborazione con UISP-Unione Italiana Sport Pertutti, l’incontro ha portato all’attenzione del pubblico le molteplici violazioni dei diritti fondamentali delle bambine nel mondo a causa di fenomeni come mutilazioni genitali, matrimoni e gravidanze precoci, esclusione da scuola, sfruttamento nella prostituzione e violenza domestica, nonché dai rischi presentati da un uso distorto dei social network.
“Guerre e migrazioni aggravano i rischi di abusi nei confronti delle bambine e ragazze profughe, che rimangono segnate per sempre”, dichiara Donatella Vergari, Segretario Generale di Terre des Hommes. “Ma neanche il nostro Paese è esente da rischi. Nel 2015 ben 770 bambine e ragazze sono state vittime di violenze sessuali, tuttavia questo numero è solo la punta dell’iceberg dei casi di discriminazioni e violenza di genere contro minorenni. È evidente quanto sia urgente prevenire gli abusi e assicurare un’adeguata assistenza alle vittime. Per questo abbiamo voluto premiare la città di Milano per la sensibilità e l’impegno dimostrato in questo campo e rendere evidente questa partecipazione con uno drappo arancione colore della #OrangeRevolution della Campagna Indifesa sulla facciata di Palazzo Marino”.
“Il primo diritto per le bambine e le ragazze è quello al proprio corpo, alla sua integrità e al suo sviluppo psicofisico”, dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp. “Lo sport sociale e per tutti prevede un intervento educativo attento alla crescita fisica e psicologica dei minori e al contrasto alla povertà educativa, contro abusi e maltrattamenti. Il gioco e lo sport sono un diritto di autonomia e consapevolezza per le bambine e le ragazze di tutto il mondo: dignità e rispetto sono la base per ogni relazione e crescita sociale”.
“Il riconoscimento ricevuto oggi ci fa onore e ci responsabilizza ulteriormente nella difesa dei diritti di tutte le bambine e i bambini. Violenze e maltrattamenti fisici e psicologici nell’ambito familiare, parentale e sociale, come purtroppo molti fatti di cronaca ci hanno raccontato, devono essere fermati, puntiti e impediti agendo con fermezza sui contesti degradati che li generano, che li accettano e che li nascondono“, dichiara Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociale del Comune di Milano. “Bisogna intervenire con ogni mezzo sui processi culturali che ancora oggi considerano la donna e il suo corpo un oggetto, anche quando il corpo è quello di una bambina, in un meccanismo di sottomissione, che toglie loro libertà, dignità, umanità. Noi vogliamo dire no a tutto questo e la giornata di oggi ci aiuterà a farlo“.
Un altro premio è andato anche a Suhad Ahmed Ali, Direttrice SFWS Zarqa – Giordania, per l’infaticabile lavoro al fianco delle bambine e delle ragazze per la prevenzione della violenza la creazione di attività microimprenditoriali capaci di accompagnarle verso l’autonomia e la piena realizzazione di sé. Durante l’evento è stato proiettato il video “To my daughter”, frutto di un progetto nato in collaborazione con Terre des Hommes, che ha coinvolto ragazze siriane e giordane per la sensibilizzazione dei rischi dei matrimoni e gravidanze precoci.
Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema della violenza e gli stereotipi di genere sui social, un argomento che viene analizzato ogni anno da Terre des Hommes in collaborazione con ScuolaZoo, coinvolgendo 2.000 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni in tutta Italia e pubblicandone i risultati nel Dossier Indifesa. Da questo osservatorio scaturisce come, pur essendo consapevoli dell’esistenza di una questione di genere nella violenza, soprattutto domestica, una quota non irrilevante di ragazzi e ragazze italiani non sanno ancora come gestire con sufficiente sicurezza la loro privacy sui social.
“La violenza su molte giovani ragazze oggi trova un terreno nuovo e fertile sui social network in cui molte adolescenti finiscono per subire angherie e bullismo che in alcuni casi hanno portato al suicidio”, ha dichiarato Selvaggia Lucarelli, blogger e testimonial di Terre des Hommes. “È importante insegnare rispetto ed educazione sui social, ma soprattutto il fatto che reale e virtuale collimano“.
Il Premio Indifesa 2016 alla Città di Milano è una scultura in vetrofusione generosamente donata dall’artista bresciana Giuliana Geronazzo (www.giulianageronazzo.it)
Come? Basta postare sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #OrangeRevolution #indifesa. Perché l’arancione? Oltre ad essere stato il colore che ha caratterizzato varie rivoluzioni, vuole essere un segnale di rottura degli stereotipi di genere, che impongono il rosa come il colore delle bambine.
La Campagna “Indifesa” ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, assieme al Patrocinio del Senato e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La Conferenza Indifesa ha il patrocinio della Polizia di Stato.
Tantissimi gli sportivi che lo hanno già fatto.