Dalla passione per le moto all’amarezza della scorsa stagione: Valentino Rossi si racconta a cuore aperto
Archiviato il Gp di Aragon, per Valentino Rossi è tempo adesso di pensare a Motegi, quart’ultimo appuntamento della stagione che rappresenta il primo match point per Marquez nella corsa al titolo. Prima di dedicarsi anima e corpo alla corsa giapponese, il pilota pesarese si è concesso ai microfoni di MotoGp.com, parlando a ruota libera della stagione in corso e anche di quella passato.
“Diventare un pilota di moto professionista è sempre stato il mio sogno, da che mi ricordi, perché per me era naturale seguire le orme di mio padre e quindi è sempre stato così. Per me è come vivere un sogno, ed è proprio questa passione che mi tiene ancora qui. E’ sempre difficile, perché si è sempre sotto pressione, ma a me, in un certo senso, piace anche essere sotto pressione. E’ un po’ come una droga. Le sensazioni che provo entrando in pista sono esattamente le stesse di vent’anni fa – confida sempre a MotoGP.com – sotto molti punti di vista non sono cambiato poi tanto in questi anni. Non so se si tratta di una cosa positiva o negativa, ma è comunque così! Sento di avere ancora una grande motivazione perché voglio provare a vincere altre gare, e voglio provare a vincere il campionato. Anche perché l’anno scorso ci sono andato molto, molto vicino”.
Riguardo al finale della scorsa stagione, Valentino Rossi reca ancora nell’animo le ferite di un Mondiale perso senza colpe: “le sensazioni furono molto brutte, perché sento che il finale della scorsa stagione non è stato corretto. Dopo Motegi avevo davvero il potenziale per vincere il campionato, ma purtroppo, dopo la gara di Phillip Island, qualcosa è cambiato. Le due-tre settimane immediatamente successive furono molto difficili, ma più tardi, diciamo a partire dal Rally di Monza, sono tornato a correre e da quel momento le cose sono state ok. E’ stato come dire: ‘Ok, mettiamoci una pietra sopra’. Non sono cose che ti dimentichi, ma almeno provi a lasciartele alle spalle. La pressione che ho dovuto sopportare e le energie che ho dovuto spendere lo scorso anno hanno rappresentato per me un grande sforzo, perché siamo arrivati a giocarci il titolo col coltello tra i denti fino all’ultima corsa. Se vinci, riesci a recuperare quelle energie; se perdi, fai molta fatica a riprenderti. Credo di stare ancora pagando lo sforzo fatto…”.
Sull’anno in corso, Rossi svela: “è un peccato, perché credevo di avere il potenziale per lottare anche per questo campionato, ma a causa della sfortuna e anche di miei errori, adesso siamo troppo lontani dalla vetta…. avevamo il potenziale, ma purtroppo non abbiamo molti punti. Per queste ultime gare, l’obiettivo è quello di provare a rimanere a questo livello, ma soprattutto quello di fare più punti possibile. Con uno svantaggio così grande non si può pensare troppo al futuro, cercheremo di fare il massimo gara-dopo-gara. Ma sappiamo anche che nello sport non è mai finita finché è finita: se pensiamo di arrenderci adesso, facciamo meglio a tornarcene a casa”.