Tennis, Lepchenko graziata: ha fatto uso di Meldonium ma non è stata punita

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Varvara Lepchenko si salva: ha fatto uso di Meldonium ma non è stata punita. L’ultima assunzione risalirebbe a dicembre scorso, prima che entrasse a far parte delle sostanze probite

Il meldonium torna a far parlare di sè nel circuito del tennis femminile. Con un comunicato l’ITF ammette che Varvara Lepchenko, 30enne tennista statunitense ma nata in Uzbekistan, attualmente numero 79 del ranking Wta, era stata sospesa dal circuito internazionale il 12 marzo a causa dell’alta concentrazione di meldonium riscontrata negli esami effettuati il 7 gennaio al torneo di Brisbane e ripetuti poi il 1 febbraio, 1 marzo e 7 aprile.

Tennis: U.S. Open a New YorkLa quantità rilevata era, rispettivamente, di 12,630 ng/mL, 931 ng/mL, 339 ng/mL e 29 ng/mL. A “salvare” la Lepchenko, arrivata come best ranking al numero 21 della classifica mondiale, il fatto che – come spiega la nota ITF – la quantità di meldonium trovata nelle sue urine fa presupporre che abbia smesso di assumerlo il 20 dicembre 2015, quando ancora era legale (la sostanza è stata inserita dalla WADA tra quelle proibite dal primo gennaio di quest’anno).

Tennis: U.S. Open a New YorkIl 13 aprile, dunque, il tribunale indipendente sportivo l’ha sollevata dalla possibile sanzione. Una decisione in linea con la seconda modifica sui parametri per stabilire quando è stata presa l’ultima dose di meldonium, pubblicati dalla WADA il 30 giugno scorso, secondo cui quella concentrazione era sicuramente risalente a prima dell’inizio del 2016. Alla luce di tutto ciò, l’unica sanzione per la giocatrice americana è stata la cancellazione del risultato, con i punti conseguiti, e del montepremi ottenuto nel torneo Wta australiano. (ITALPRESS).

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