Roma, sfogo El Shaarawy: “ecco il perché della mia ‘non’ esultanza”

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El Shaarawy segna ma non esulta, l’attaccante della Roma però spegne subito qualsiasi tipo di polemica

LaPresse/Alfredo Falcone
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Roma, le verità di El Shaarawy –  “E’ stata una reazione istintiva. Uno sfogo personale. Perché nelle ultime due partite avevo cercato il gol e non ci ero riuscito. Stavolta è arrivato. Quella non esultanza non è niente di che”. Così, all’indomani del gol che ha spianato la strada alla Roma per la vittoria sul Crotone, Stephan El Shaarawy spiega la sua non esultanza dopo la segnatura. Per l’attaccante romanista, la Roma è consapevole delle sua qualità e sottolinea come sia in primis proprio il tecnico Spalletti a dare fiducia ai giallorossi. “Ci rendiamo conto che siamo forti. Anche perchè siamo quasi tutti quelli dello scorso campionato nel quale abbiamo dimostrato di essere forti e di poter lottare per lo Scudetto” ha detto l’attaccante a Roma Radio all’indomani del successo sul Crotone. “Ma, ripeto, bisogna dare continuità e avere una gestione migliore durante la partita” ha continuato El Shaarawy.

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Roma, le verità di El Shaarawy –  Stiamo migliorando su questo, ma è la parte fondamentale. Il mister è esigente perchè sa quanto siamo forti. Ci sprona a dare sempre di più. Il primo che crede in noi è lui. Io sto bene, quando si vince si sta sempre bene. Anche come gruppo penso che adesso siamo in crescita. E’ chiaro che le vittorie portano sempre fiducia ed entusiasmo. Ieri è stata una bella partita, affrontata nel modo giusto. E abbiamo portato a casa i 3 punti. A questa squadra serve continuità nei risultati. D’ora in poi cercheremo di vincere tutte le partite. Credo che siamo sulla buona strada” le parole del calciatore romanista a cui Spalletti quest’anno chiede qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso. “Si’, mi chiede cose un pò diverse tatticamente. Quando giochiamo con il trequartista e due punte in fase difensiva mi dice di stare un po’ più dentro al campo, di andare sui mediani e di non stare sul mio terzino. Mi chiede tanto lavoro difensivo e di fare tutte e due le fasi. E di cercare più la prestazione che il gol“. E comunque i gol arrivano. “Per un attaccante il gol è importante, sono felice di averlo ritrovato”. Da attaccante esterno, Stephan si sacrifica ma non gli viene voglia di giocare un po’ più centrale per dover correre un po’ meno.

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Roma, le verità di El Shaarawy –  “No. La corsaè nelle mie caratteristiche. Ho sempre fatto l’esterno a tutta fascia. Mi sono messo a disposizione in questo senso anche in Nazionale per fare il quinto e chiudere le diagonali fino all’area di rigore. Sono ben felice di farlo“. Domenica intanto c’e’ il Torino. “E’ sempre stata una partita difficile quella con i granata, su un campo duro. Come andrà la gara dipende comunque da noi, da come entriamo in campo, dall’approccio che abbiamo. Ma sono sicuro che faremo una grande partita perchè siamo pieni di entusiasmo”. Giocare ogni tre giorni in questo senso aiuta. “Per me si’, è  importante non rimanere fermo. Una partita ogni tre giorni e’ forse fisicamente penalizzante ma dal punto di vista mentale ti tiene molto su e può essere molto positivo. Fischi a Juan Jesus? Il supporto credo sia la cosa fondamentale. Ci aspettiamo questo dai nostri tifosi anche quando le cose non vanno bene. Ci sta che un giocatore possa fare qualche partita sottotono ma lui è un gran giocatore, giovane, di grande prospettiva. Può migliorare ma avere la fiducia dell’ambiente è importantissimo. Ti dà forza“. (ITALPRESS).

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