Mercato NBA, la fede ebraica e la benedizione di Gerusalemme: il retroscena di Stoudemire all’Apoel

SportFair

Fra religione e passione per il basket, ecco il retroscena su una delle trattative più curiose del mercato NBA: Stoudemire all’Apoel Gerusalemme

Chris Szagola
Chris Szagola

Mercato NBA, Stoudemire e la fede ebraica – La decisione di Amar’e Stoudemire di lasciare l’NBA per giocare in Europa ha destato la curiosità di molti, in particolare per aver scelto l’Apoel Gerusalemme. Dopo 14 stagioni a 18.9 punti e 7.8 rimbalzi di media, sei presenze all’All Star Game e cinque nomine negli All NBA Teams e diverse convocazioni nello USA Team con il quale ha vinto l’oro di Atene, Stoudemire ha lasciato gli States, da giocatore dei Knicks per un giorno (questione di cuore), per trasferirsi in Israele, questione di… fede! A “La Gazzetta dello Sport”, è stato lo stesso Stoudemire ha motivato il suo trasferimento come un atto di fede: “una volta deciso di smettere con la NBA ho pensato che la scelta migliore sarebbe stata quella di continuare a giocare all’estero. E quale posto migliore di Gerusalemme per farlo? La mia famiglia ha radici ebraiche, fin da bambino in famiglia studiavamo l’Antico ed il Nuovo Testamento. Per me è una benedizione poter giocare in una città come Gerusalemme”.

Chris Szagola
Chris Szagola

Mercato NBA: forma fisica ok, Stoudemire non molla – Ad incidere invece sulla decisione di non ritirarsi dal basket è stata la forma fisica, ancora ad alti livelli, oltre al minor numero di partite da giocare in Europa: “penso di avere ancora l’abilità di giocare ad alto livello perché mi sento sano, quindi volevo continuare ma a livello internazionale, per vivere una nuova esperienza. Non dover giocare 82 partite l’anno senza contare la preseason e playoff aiuterà. La transizione sarà più semplice. L’intenzione è di non fermarmi a giugno. Ma dipende da come andrà la stagione e da come risponderà il mio corpo”.

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