Olimpiadi, Storie Italiane – Klaus Dibiasi, il tuffatore tre volte medaglia d’Oro

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Olimpiadi, a Rio de Janeiro l’Italia dei tuffi ha vinto un argento con la coppia Cagnotto-Dallapè, come dimenticare il grande Klaus Dibiasi?

Un angelo in bianco&nero: questo, per tutti quelli che lo hanno visto gareggiare, è, e rimane, Klaus Dibiasi. Dibiasi è stato, ed è, il più grande tuffatore italiano, campione dalla classe limpida e dallo stile impareggiabile.

Klaus Dibiasi (9)Vederlo sfidare la legge di gravità, nella distanza che separa la piattaforma dalla superficie dell’acqua, con una serie di figure eleganti, pulite, veloci, era, ed è, grazie alle immagini di repertorio, un vero piacere per gli occhi, una gioia per esteti puri. Alla tecnica sopraffina, Klaus univa la concretezza di chi nasce a Bolzano, vincendo moltissime gare. Klaus Dibiasi racchiude in un unico essere umano i quattro elementi fondamentali del cosmo: l’aria, che attraversa piroettando dal momento dello stacco al momento del contatto con l’acqua: l’acqua, il trasparente abbraccio che lo accoglie al termine del volo; la terra, la sua origine montanina in quel di Bozen; il fuoco della passione che lo spinse a dominare, nei tuffi, la bellezza di 3 Olimpiadi: Città del Messico, 1968, Monaco di Baviera, 1972, Montreal, 1976. Tre Olimpiadi, Tre Ori, dalla sua amata piattaforma.

Klaus Dibiasi (2)Da quei 10 metri che mettono i brividi ai comuni mortali, ma che per lui, sorta di alpino tuffatore, era la sintesi estrema del suo DNA: altezza da vertigine, raffinata concretezza in volo, rigenerante acqua all’arrivo.
Dibiasi inizia a gareggiare a Bolzano, giovanissimo, a 12 anni; a 16 anni, nel 1963 partecipa ai Giochi del Mediterraneo, e nel 1964 vola a Tokyo per la sua prima Olimpiade. Freddo, glaciale, concentrato, come un veterano, Klaus, incurante della tensione, vince un argento. Da quel momento in poi, i vertici del CONI capiscono di avere fra le mani un talento naturale, un atleta che negli anni si rivelerà una vera miniera d’oro! La piattaforma fu la sua specialità. Un programma di liberi. Un’entrata in acqua che non faceva spruzzi, mentre gli avversari, impattando la superficie, parevano bombe, dilaniando quello specchio piatto e calmo. Triplo salto mortale e mezzo avanti raggruppato, uno dei suoi capolavori: veloce, compatto, misurato.

Klaus Dibiasi (3)Klaus Dibiasi è nato nel 1947.
Oggi non si tuffa più, perché, dice: “il tuffo non è come nuotare; un campione di nuoto può farsi qualche vasca, ogni tanto, per riprovare emozioni sopite; un tuffatore non può permettersi questo lusso, perché il tutto non è come il nuoto, il tuffo è “tutto o niente”.
Klaus Dibiasi è l’unico tuffatore al mondo ad aver vinto tre olimpiadi consecutive nella stessa specialità e in Italia è l’unico atleta, insieme a Valentina Vezzali, ad aver vinto tre olimpiadi consecutive nella stessa specialità in uno sport individuale.
L’ avversario più temibile per Dibiasi fu Greg Louganis che raccolse il suo testimone una volta che il tuffatore altoatesino si ritirò (1977) per intraprendere la carriera di tecnico.

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