Olimpiadi Rio 2016 – Dalla guerra all’oro olimpico: la storia di Majlinda Kelmendi, l’orgoglio del Kosovo

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La judoka Majlinda Kelmendi ha vinto l’oro olimpico nella prima Olimpiade della storia del Kosovo, riscattando la storia di un paese bersagliato da guerre e violenza

LaPresse/Xinhua
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Le Olimpiadi di Rio 2016 regalano emozioni e tante storie. Tra queste è entrata di diritto Majlinda Kelmendi, judoka oro per il suo paese. Nulla di strano, gli atleti vincono per se per il paese di appartenenza, ma in questo caso il paese è il Kosovo. Per anni nei paesi della ex Jugoslavia la guerra l’ha fatta da padrone: nel 1995 dopo la guerra in Bosnia-Erzegovina una parte di albanesi scelse di andare in Kosovo nella UCK (Ushtria Çlirimtare e Kosoves). Dopo diversi anni, passati fra guerre a sfondo razziale e violenze ideologiche, nel 2008 il Kosovo riuscì ad ottenere l’indipendenza, adottando bandiera ed inno proprio.

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Nel 2014 questa nuova nazione entrò nel Comitato Olimpico Internazionale potendo unirsi alle nazioni che avrebbero preso parte alle Olimpiadi di Rio 2016. Un traguardo storico, coronato da una stupenda medaglia d’oro nel Judo, vinta da Majlinda Kelmendi contro la nostra connazionale Odette Giuffrida, proprio alle prime Olimpaidi.

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La Kelmendi, portabandiera del Kosovo, durante la premiazione, sulle note dell’inno Evropa è scoppiata in un pianto di gioia e liberazione. “Avevo a lungo sognato questo momento, rifiutando anche moltissime offerte e ingaggi milionari da altri Paesi che volevano che io gareggiassi per loro. Ma tutti i milioni del mondo non sarebbero stati sufficienti a farmi sentire come mi sento io oggi“, le parole della judoka riportate da “L’avvenire.it”. Majlinda Kelmendi entra così di diritto nella storia del Kosovo e sopratutto in quella di queste Olimpiadi che giorno dopo giorno regalano storie sempre più belle.

 

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