La finale delle tre posizioni potrebbe essere l’ultima per Campriani che continua a meditare l’addio
La coppia azzurra esce subito di scena nella finale della carabina 50 metri di tiro a segno ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. L’inizio un po’ sottotono pregiudica l’assalto alle medaglie con Campriani che saluta la compagnia al settimo posto, secondo degli eliminati, mentre De Nicolo si alza dalla sua posizione solo qualche istante dopo, chiudendo sesto della graduatoria.
“Ogni gara all’Olimpiade è una sensazione forte: non ho mai avuto un incidente, ma credo sia una cosa simile, veramente traumatico. Se mi ritiro dopo Rio? Non lo so. Ho ancora una gara e sono concentrato qui, lo devo a me stesso, devo provarci fino in fondo: non so se sarà l’ultima“. Dall’entourage del tiratore, secondo quanto apprende l‘Italpress, trapela che al termine dell’ultima gara di domenica potrebbe ufficializzare il suo ritiro dalle competizioni. “Sono sedici anni che faccio questo sport – ha spiegato il tiratore toscano – ci sono stati tanti periodi difficili e tante gioie, ma ogni gara è una sofferenza.
La prima notte dopo l’aria compressa non ho dormito e qualsiasi cosa, dal sapore della barretta mangiata ad ogni momento della gara, mi scatenava sensazioni forti e il battito ripartiva. C’è un’adrenalina dietro, dei flashback che tornano con violenza: ora devo un po’ scaricarmi. Mi ha fatto bene questa finale a terra, adesso vorrei fare una buona 3 posizioni: so di non essere forte come a Londra, ma ho tanta più esperienza. Qualcosa di buono si può fare. E soprattutto vorrei sorridere di più in gara: se riuscissi a farlo sono sicuro che anche il risultato andrà alla grande“.