Ciclismo, Malori racconta il suo terribile incidente: “parlavo con Nibali e poi…”

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Adriano Malori tornerà alle corse in Canada durante le gare del Quebec e Montreal il 9 e l’11 settembre. Nella conferenza stampa ha parlato del suo calvario dopo l’incidente in Argentina

Adriano Malori1L’incubo per Adriano Malori è finito. Dopo aver terminato la sua lenta e lunga ripresa dopo il tremendo incidente in Argentina, il ciclista italiano si è presentato a Salsomaggiore Terme in presenza del presidente dell’Associazione Corridori Italiani Cristian Salvato per una conferenza stampa, durante la quale ha raccontato le dinamiche del suo incidente: “era il 22 gennaio, stavo benissimo. Parlo con Nibali per attaccare nel finale. Di colpo iniziano dei fotogrammi, poco nitidi che sono andati schiarendosi 15 giorni dopo. Mi sono reso conto che ero in ospedale in Argentina con la parte destra del corpo paralizzata. Ero il vicecampione del mondo della crono, dovevo suonare il campanello per andare in bagno. A Pamplona, dopo il trasferimento, mi hanno spiegato tutto perché in Argentina erano rimasti vaghi. Un medico mi ha detto che il cervello si era disconnesso dalla parte destra del corso. Con un po’ di fortuna e riabilitazione tornerai una persona normale. Un altro mi ha detto ‘ritieniti fortunato se tornerai in bici a comprare il pane’”, ha raccontato Malori.

Lapresse / ZUMAPRESS
Lapresse / ZUMAPRESS

Ho continuato poi la riabilitazione. Ho condiviso il mio cammino con gente che stava molto male, ma li invidiavo perché magari camminavano e io stavo su una sedia a rotelle. L’obiettivo all’inizio non era tornare a fare il corridore ma tornare una persona normale, anche solamente tagliare una bistecca e mangiarla. La speranza di tornare a correre è tornata a metà aprile. Non ero bello da vedere ma riuscivo a fare i rulli. Il 28 aprile abbiamo fatto una prova con la squadra, mezz’ora in bici con neurologo, fisioterapista. La prova era andata bene, tornando a casa, andavo in bici. Vedevo che però non miglioravo, dopo un’ora e mezza in bici la mano destra diventava dure. Sono ricaduto nel baratro, da metà maggio a metà giugno. A Pamplona, tornando per un controllo, mi hanno detto che avevo perso la retta via. Sono tornato, mi hanno curato, ho continuato ad andarci. Ho fatto solo una sosta a casa per sposarmi con Elisa, che mi è sempre stata accanto. Mi spingeva sulla sedia a rotelle. Fino al 10 agosto ho proseguito la riabilitazione e mi hanno dato il permesso per tornare a lavorare. Vi chiedo scusa se non ho parlato, ma volevo parlare solo quando ero sicuro di tornare a correre. Ora lo sono. Sarà in Canada, nelle gare di Quebec e Montreal, il 9 e l’11 settembre. Lo voglio dire, voglio dare una speranza alle persone perché in sette mesi sono tornato”, ha concluso il ciclista italiano come riportato su La Gazzetta dello Sport.

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