L’accusa shock di Jason Lee: il lottatore neozelandese dichiara di essere stato rapito, minacciato e derubato dalla polizia
Manca poco all’inizio delle Olimpiadi di Rio 2016, ma il clima non è dei più sereni: oltre ai problemi riguardati gli alloggi incompleti al villaggio olimpico e la paura per attacchi terroristi ecco spuntare altri nuovi, terrificanti retroscena. Un lottatore neozelandese di jiu-jistu, Jason Lee, ha lasciato dichiarazioni scioccanti: “sono stato sequestrato da poliziotti in divisa!“, ha accusato l’atleta sui suoi profili social.
“Non erano persone qualsiasi, ma poliziotti con uniforme e in servizio. Sono stato minacciato di arresto in caso mi fossi opposto a entrare in macchina con loro e non li avessi accompagnati al primo bancomat per prelevare un’ingente somma di denaro per corromperli“, ha aggiunto il lottatore che non parteciperà a Rio 2016 perchè il jiu-jistu non rientra tra le specialità.
“Non so cosa sia più deprimente, il fatto che certe cose accadano agli stranieri a pochi giorni dai Giochi o che i brasiliani debbano vivere in una società che permette certe idiozie“, ha concluso Lee che si trova in Brasile per una competizione.