Rio 2016, Caso Schwazer-Iaaf, Malagò se ne lava le mani: “io sto nel mezzo”

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In merito allo scontro tra Schwazer e la Iaaf, Giovanni Malagò non prende una posizione, attendendo l’esito del ricorso al Tas

Io sto in mezzo“. Questa la posizione del presidente del Coni Giovanni Malagò in merito allo scontro tra Alex Schwazer e la Federazione internazionale di atletica leggera sulla data e il luogo dell’udienza davanti al Tribunale arbitrale dello sport, che deve decidere sul nuovo, presunto caso di positività del marciatore altoatesino e sulla sua esclusione dai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

Il Tas aveva inizialmente fissato l’audizione per oggi a Losanna, salvo poi spostarla a Rio de Janeiro su richiesta della Iaaf. “La Federazione internazionale – ha sottolineato Malagò a margine di un evento di rugby al Foro Italicoritiene che la sessione debba essere quella del 4 agosto con arbitro già individuato e presente a Rio. Oltretutto aveva necessità di alcune integrazioni di carattere tecnico. Capisco anche le ragioni della difesa che è costretta ad accettare questa decisione, onestamente non l’ideale anche per questioni logistiche ed economiche. Ognuno è padrone di fare le considerazione che vuole“. Riflettendo sui tanti casi relativi agli atleti russi esclusi negli ultimi giorni dai Giochi a seguito della relazione della Wada, Malagò ha osservato come “nella sessione del 4 agosto ci sarà una bella coda perchè tutti i russi chiamati fuori dalla competizione olimpica all’ultimo secondo faranno ricorso. E non solo loro, ma anche quelli che sono puliti eppure sono stati eliminati: per esempio nell’otto del canottaggio soltanto un atleta è finito nella relazione della Wada, gli altri sette no. Credo che il 4 agosto ci sarà da avere pazienza“. (ITALPRESS).

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