Rio 2016: ancora un caso Meldonium in Russia, ma l’USADA non lo sospende

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Ancora un caso Meldonium in Russia: il nuotatore Nikita Lobincev positivo, ma l’Usada non lo sospende

Citato nell’ormai famoso ‘rapporto McLaren’ e dichiarato ineleggibile, così come altri sei nuotatori russi, per le Olimpiadi di Rio de Janeiro (5-21 agosto), Nikita Lobincev, 27 anni, è stato trovato positivo al meldonium in un controllo dello scorso mese di giugno. A rivelarlo è stata l’Usada, l’Agenzia antidoping statunitense, che però non ha sospeso l’atleta, membro della squadra di nuoto della a University of South Carolina, di cui non farà più parte, “in conformità ad una raccomandazione della Wada“, l’Agenzia Mondiale Antidoping. L’Usada fa sapere che “dopo un attento esame del dossier, la bassa concentrazione di meldonium nel campione d’urina dell’atleta è compatibile con un’assunzione prima del divieto ufficiale della sostanza, risalente al primo gennaio 2016“. Lobincev, argento ai Giochi di Pechino 2008 nella staffetta 4×200 stile libero, ha spiegato di essersi fatto prescrivere il meldonium per la prima volta a 19 anni dai medici dell’equipe russa “per proteggere il cuore dalla durezza degli allenamenti”, assicurando di aver assunto il farmaco “circa una volta l’anno, fino ad ottobre 2015“. (ITALPRESS).

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