La Dimension Data ha analizzato le statistiche delle prime tappe del Tour de France. Kittel il più veloce tra i ciclisti
Dimension Data, l’organizzazione ICT globale che sta elaborando e analizzando i dati derivanti dai dispositivi di tracciamento di prossima generazione posti sotto i sellini dei corridori del Tour de France, rilascia un riepilogo dei dati di gara elaborati e analizzati nelle prime nove tappe. Durante le prime nove tappe, il team tecnico di Dimension Data, che segue il Tour sul big data truck mobile, ha processato a oggi 59.70 milioni di dati e impiegato 5.400 metri di cablaggio. Inoltre, ci sono state 4 volate finali, tre vinte da Mark Cavendish del Team Dimension Data che però non lo hanno reso il ciclista più veloce su strada. La velocità più alta è stata raggiunta da Marcel Kittel (EQS), con i 74,27 km/h registrati nella sesta tappa. Il più lungo tempo di percorrenza in sella è stato di 05h 59’ 54’’, nella terza tappa. Durante le tappe 7, 8 e 9 sui Pirenei, i ciclisti sono saliti 9.000 metri, un’altezza maggiore del Monte Everest, e per le quali si è registrata la velocità media più bassa per ogni singola salita: da 13.6 km/h a 15.8 km/h.
Altre statistiche includono:
- 162,5 km (tappa 7) – la distanza più corta percorsa in un giorno;
- 237,5 km (tappa 4) – la distanza più lunga percorsa in un giorno;
- 196,6 km – distanza media percorsa ogni giorno;
- 44,35 km/h – la velocità media più alta raggiunta in una tappa (tappa 1);
- Il leader di gara, Chris Froome, ha registrato una velocità media di 39,67 km/h durante le prime nove tappe.
Dimension Data rende noto che i dati dei corridori elaborati all’interno della propria soluzione di cloud ibrido fanno ricorso a più di 100 server virtuali che sfruttano i 300 esclusivi servizi cloud in grado di garantire una disponibilità del 99,999%. Un altro aspetto tecnologico evidenziato è che i 198 corridori delle 22 squadre generano 42.000 elementi spaziali e 75 milioni di elementi geospaziali.
“I dispositivi di tracciatura di nuova generazione posizionati sotto le selle dei ciclisti quest’anno consentono un raggio di copertura di raccolta dati dieci volte superiore: dai 100 metri del 2015 ai 1.000 metri di quest’anno. Questo significa che possiamo raccontare una storia più ricca e di valore nel momento stesso in cui accade, offrendo agli spettatori, ai media, ai fan del ciclismo e ai cronisti di gara una visione più approfondita di alcuni elementi dello sport che oggi non erano ancora possibili.”, le parole di Adam Foster, Group Executive, Sports Practice di Dimension Data.