La morte di Muhammed Ali ha rattristato il mondo dello sport, Luca Cordero di Montezemolo esprime il proprio cordoglio
Promise di scioccare il mondo, e ci riuscì. È stato “il più grande”. La sua leggenda ebbe origine ai Giochi Olimpici di Roma ’60, per trasformarsi in una saga destinata a trascendere la boxe, gli sport olimpici, la storia dello sport. Muhammed Ali è morto sabato all’alba, all’età di 74 anni.
Fu un campione in grado di valicare i confini dello sport, da sempre in prima linea e in prima persona per i valori della pace, dell’equità, della fratellanza. La città di Roma, Roma 2024, e l’Italia tutta, lo salutano e ringraziano con cordoglio, grati per aver avuto l’onore di poter accogliere, nel corso dei 17mi Giochi Olimpici del 1960, quel giovane e semi-sconosciuto talento del pugilato statunitense destinato a diventare “il più grande”, perché tale sarà per sempre. Ti ricorderemo per sempre così: in cima al mondo, benedetto dai cinque cerchi olimpici. “Muhammed Ali è stato un grande campione e grande uomo, il cui valore trascende la sua stessa carriera sportiva – ha commentato Luca di Montezemolo, Presidente del Comitato Promotore Roma 2024-. Lo ricorderemo per sempre non solo per le sue innumerevoli vittorie, ma anche per il suo costante impegno per la pace e la fratellanza. La sua leggenda è iniziata ai Giochi di Roma 60, cosa che ricordo ancora con grande emozione è e sarà per tutti noi il più grande”.