Playoff NBA, le riserve dei Golden State stendono Cleveland: i “sudditi” tradiscono King James

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Golden State si impone su Cleveland 104-89 grazie al grande aiuto dei gregari che fanno passare in secondo piano la giornata no di Curry e Thompson. Per i Cavs non basta un super LeBron

LaPresse/Reuters
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Ieri notte alla Oracle Arena grande spettacolo e risultato inaspettato, non tanto per il punteggio (104-89) ma per le modalità, i marcatori e soprattutto le stelle che hanno messo la firma sulla gara. Perchè? Perchè a fare notizia sono gli 11 punti di Steph Curry, obiettivo numero 1 dei Cavs e limitato anche da una giornata non proprio positiva, uniti ai 9 di Klay Thompson (1/5 da tre per il miglior tiratore dell’All Star Game). Con gli Splash Brothers fuori dalla partita, potrebbe sembrare un’impresa per i Warriors superare LeBron e compagni, ma c’è un però: quando mancano le stelle, sono i gregari di Golden State a suonare la carica. Shaun Livingston, “il miglior Play di riserva della Lega” secondo Thompson, trascina i suoi con 20 punti, Draymond Green si abbatte sui Cavs con 16 punti, 7 assist e 11 rimbalzi e Iguodala completa l’opera difendendo su chiunque come un leone. Segnale, se mai ce ne fosse bisogno, che i Warriors sono un gruppo nel quale ogni singolo ricopre un ruolo di primaria importanza.

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A quanto sembra per i Cavs non è così: le stelle hanno brillato, ma sono stati i “sudditi” a tradire Re James. LeBron ha suonato la carica per i suoi come sempre, sfiorando la tripla doppia: 23 punti, 9 assist e 12 rimbalzi. I fidi scudieri Irving (26 punti) e Love (17 punti, 2 assist, 13 rimbalzi) hanno supportato al meglio il “Prescelto” ma il resto della squadra è letteralmente annegata sotto la marea gialla della Oracle Arena (23 punti in 6 giocatori). Pesano le 17 palle perse trasformate in 25 punti dai Warriors che nell’ultimo quarto hanno evitato la rimonta di LeBron e compagni regolando i Cavs 104-89.

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