Oscar Pistorius, la sceneggiata di un colpevole

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Oscar Pistorius senza protesi e senza dignità

Oscar Pistorius, la tua sceneggiata senza protesi non ti ha tolto solo le protesi, ti ha tolto la dignità, la cosa più importante che un uomo ha. In quell’aula, la tua camminata ha levato ogni dubbio sulla tua innocenza. Se hai avuto bisogno di questo colpo di teatro, vuol dire che sei proprio alla frutta. Che hai paura.

LaPresse/Reuters
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Sei terrorizzato. Non sai più che fare. Purtroppo, rincorrendo senza protesi la libertà, hai dimostrato al mondo la tua colpevolezza. Avremmo preferito che ci avessi detto quanto amavi Reeva. Avremmo preferito ascoltare la tua voce raccontare, spezzata dall’emozione, la gioia di vivere insieme a una donna speciale come Reeva. Avremmo voluto sentirti parlare di come la tua vita non sia più la stessa senza di lei, senza la sua presenza, senza il suo amore. Tutto ciò non è stato. Tu, sempre tu, ancora tu: al centro dell’attenzione. Perché è questo che ti piace, in fondo: essere sempre al centro dell’attenzione, coccolato, fotografato, immortalato. Per questo, sei disposto a tutto. Per ricevere carezze emotive e attenzioni che non hai avuto quando era il momento giusto. La prova, inconfutabile, è sotto gli occhi di tutti, ormai. Non ci sarà appello nelle nostre coscienze. La verità è venuta a galla, in aula, esponendo te stesso al pubblico giudizio, cercando di colpire l’opinione pubblica, e ferendo per sempre la tua dignità di uomo, pur di farla franca. Reeva, da lassù, avrà pietà di te. E il nostro pensiero finale è una preghiera per lei.

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