Maldini, schiaffo al Milan: “nessuno capisce di calcio. Su Galliani dico…”

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L’ex capitano del Milan Paolo Maldini spara a zero contro l’attuale società e spiega perché, al momento, è impossibile un suo ritorno in rossonero

LaPresse/Piero Cruciatti
LaPresse/Piero Cruciatti

Uno schiaffo in piena regola. Inaspettato no, perché ormai da tempo la frattura tra Paolo Maldini e l’attuale società rossonera è nota, ma non per questo meno doloroso. L’ex capitano e bandiera del Milan nel corso di un’intervista rilasciata a TeleLombardia ha svelato le sue verità sul mancato ingresso in società facendo il punto sull’attuale momento che sta attraversando il club rossonero. “Direi che c’è un po’ di confusione. Il doppio ad non funziona. C’è mancanza di unità d’intenti tra il signor Galliani e Barbara Berlusconi. Manca un progetto e ci sono meno investimenti rispetto a una volta. Aver avuto 5 allenatori negli ultimi anni non aiuta, tra cui tre esordienti”, le parole di Maldini riportate da MilanNew.it.

Jonathan Moscrop
Jonathan Moscrop

Maldini parla poi di Galliani, da molti additato come ‘nemico’ storico: “non è lui il problema. A livello di competenze il Milan manca. Paradossalmente il Milan è la società che ha più dipendenti in Italia, ma è sottostrutturata per quello che riguarda l’aspetto sportivo. L’area tecnica è lacunosa. Per quello chi mi ha chiamato voleva un supporto tecnico-tattico. Dicevano: ‘ma se io voglio parlare di calcio, con chi parlo? Chi è che mi controlla?‘ Infatti il problema non è che Maldini non lavora nel Milan, ma che il Milan ha avuto tanti di quei campioni e nessuno di loro trova un posto in questa società”.

LaPresse/Jonathan Moscrop
LaPresse/Jonathan Moscrop

Paolo Maldini parla poi delle vicende societarie e della possibilità di far ritorno in società nel caso in cui i cinesi prendessero il comando del club: “credo sia assurdo pensare a una nuova proprietà. Se ne parla da anni. Il presidente Berlusconi, al quale io voglio un mondo di bene, sa come sono fatto e credo mi apprezzi. Giustamente io faccio le mie valutazioni su eventuali compatibilità o meno. Se sono ancora disponibile? Io credo che all’interno della società attuale assolutamente no, perché abbiamo delle visioni completamente opposte. Veramente, non lo faccio per snobismo, ma davvero perché mi sono creato una vita al di fuori del calcio che è fantastica”. 

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