Le 5 pessime abitudini italiane davanti ad una partita della Nazionale

SportFair

L’essere italiani davanti ad una partita di calcio della Nazionale comporta una serie di comportamenti sempre uguali che proviamo a riassumere

Generalizzare non è mai segno d’intelligenza, ma in questo caso potremmo fare un’eccezione. Perchè davanti ad una partita di calcio diventiamo tutti un po’ allenatori, un po’ calciatori ed un po’ italiani medi. Davanti alla partita della Nazionale in tv anche l’italiano professionista diventa un rude urlatore ed anche la signorina più “per bene” diviene una zotica di quartiere. Perché con la nostra Italia ci trasformiamo in un tutt’uno. Niente più Juventus, Inter, Milan e compagnia bella, in quel momento lì siamo tutti uniti a tifare un unico e solo colore: l’azzurro.

Ed è proprio allora che senza più freni inibitori diamo libero sfogo alle origini che ci contraddistinguono. L’urlo diventa improvvisamente il solo tono di voce che riusciamo ad usare, le mani si scatenano per aria come senza controllo e i nostri filtri (compresi quelli della signorina per bene o del professionista di cui sopra) scompaiono lasciando spazio all’italiano calcisticamente incattivito che c’è in noi.

piazza-del-popolo-blogtaorminaPerchè se è vero che nel mondo siamo visti come mafiosi, modaioli e bravi in cucina, è altrettanto vero che l’italiano è anche visto come un allegro compagno di avventure. Altro che freddezza nordica. Altro che bon ton all’inglese. Le buone maniere e l’italiano medio davanti ad una partita di calcio sono due mondi così diversi che mai s’incontreranno.

Ecco perciò 5 pessime abitudini che ogni italiano almeno una volta nella vita ha messo in atto durante una partita della nostra Nazionale:

  1. “Passala”, “più lunga”, “tira, tira”. Suggerimenti che mai verranno ascoltati e che al contrario vengono sproloquiati perlopiù verso l’inerme televisore di casa, che per quanto possa essere “full optional” non possiederà di certo la funzionalità di collegamento in diretta al giocatore che in quel momento è in possesso di palla;
  2. Sostituzione all’allenatore in panchina. Per quanto l’italiano medio possa essere sul divano di casa ed essere del tutto ignorante di fronte alle tattiche di gioco calcistiche non mancherà di criticare la formazione titolare, di variare ipoteticamente il modulo di gioco e di contestare e consigliare le sostituzioni dei calciatori in campo. Abitudini sedimentante nel tempo;
  3. tvGuardare una partita della Nazionale in tv sembra poi far aumentare esponenzialmente la fame e la sete dello spettatore. Sgranocchia di qua e sorseggia di là, il rutto libero in segno di liberazione (mai consentito durante la visione di altri programmi) è la consacrazione di un momento a caso della partita che non deve mancare mai. Da considerarsi quasi al pari di un gesto scaramantico;
  4. Gente ansiosa ce n’è? Se il popolo italiano è noto per gli schiamazzi, questo è anche noto per l’ansia da prestazione (calcistica) che ognuno di noi ha e dimostra in maniera diversa. Dalla passeggiata in balcone proprio nel momento della punizione, alle mani davanti agli occhi durante un’azione avversaria, l’ansia dell’italiano medio dopo il rigore sbagliato di Roberto Baggio ai Mondiali ‘94 è cresciuta esponenzialmente, ma come biasimarci?
  5. Se infine di nostra natura siamo portati ad un pessimistico noi siamo scarsi, gli altri sono fortissimi”. Alla fine della solfa non venite a dirci che ieri dopo che l’Italia ha battuto la Spagna passando ai quarti di finale dell’Europeo non vi siete smentiti spudoratamente affermando: “io lo sapevo”. Ma non vi preoccupate, è ciò che ha detto la maggior parte di noi incoerenti italiani e che speriamo di poter ridire sabato nella partita che vale la semifinale di questo Europeo che ci sta regalando tante (forse troppe) emozioni.
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