Gli Europei e quello che li circonda

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Ha ancora senso un Europeo di Calcio, con quello che sta succedendo nel mondo intorno?

Questi Europei di calcio rischiano di essere sopraffatti da tutto ciò che succede loro intorno. Gli Europei parlano di calcio: giocato, importante, determinante; d’accordo, ma sempre e solo semplice calcio. Quello che sta succedendo in tutto il mondo, è molto più forte. Politicamente. Socialmente. Umanamente. Ecco quindi che 22 giocatori, solitamente ben pagati, che risiedono con le loro squadre in costosi hotel, e la cui unica preoccupazione è prendere a calci un pallone, possono diventare “antipatici” e “fuoriluogo” in un contesto mondiale come quello che stiamo, purtroppo, vivendo in questo periodo storico. Il semplice gioco del calcio stride fortemente con gli avvenimenti luttuosi che rimbombano da una parte all’altra di questo pianeta terra. Cercare di fare finta di niente, continuando a parlare solo di calcio, Conte, Pellè e Tavecchio suona tremendamente assurdo e, a dirla tutta, anche un po’ stupido.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

A Orlando, Florida, un ragazzo americano spara in un club e uccide 50 suoi connazionali: 50 esseri umani spazzati via, in una sola notte, in pochi attimi. In Italia, per l’ennesima volta, barconi ripieni di spaesati naufraghi cercano di attraccare da qualche parte, prima di sprofondare in mare e di far morire, annegando, vite senza nomi. Fuori dagli stadi che ospitano questi campionati europei, il malessere e la crisi economica prendono il sopravvento su tutto, regalando al resto del mondo la vista di ragazzi sfatti che giocano al lancio della sedia provando a uccidere il loro prossimo. Certo, stasera giocano gli azzurri. Certo. E forse la cosa non è così importante, oggi. Soffiano forti venti di malcontento, nel mondo: crisi economica, razzismo, omofobia, riscossa, immigrazione, disoccupazione, religione, blacklash, rigetto, elezioni, confusione, informazione, ecc.
Si tratta di venti pericolosi, a cui occorre prestare attenzione adesso, prima che sia troppo tardi. Prima che l’insieme dei venti si trasformi in uragano.

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