F1, Mister ‘Lui’ e quel cronico interrogativo: se la Ferrari non va, perchè non cambiare?

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Marchionne e Arrivabene giunsero in Ferrari con promesse di risultati e dissero “quando i risultati non arrivano, bisogna andarsene”. Ora cosa faranno?

Certe volte c’è da rimanere basiti. Certe volte non si capisce bene se si stanno ascoltando le dichiarazioni della persona giusta. Certe volte sembra che ci stiano raccontando un film mentre noi ne stiamo vedendo un altro, completamente diverso. Lui dice che “la macchina, sulla carta, quando venne disegnata, aveva una bellezza estetica e ingegneristica che, messa in pista, ha portato a conseguenze diverse da quelle che erano attese”.

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

Se non sbagliamo, in italiano, queste parole significano: abbiamo sbagliato completamente il progetto della vettura di quest’anno. Ma Lui non si ferma qui. Procede. E afferma: “stiamo cercando di domare la macchina per capire di che cosa ha bisogno per essere produttiva a livello prestazionale”. Se non ci sbagliamo, in italiano, queste parole significano: “siccome non siamo dei domatori, non sappiamo più cosa fare per cercare di rimediare a una serie di errori che non permettono alla nostra vettura di essere competitivi”. Della serie: il 2016 e la vettura che doveva portare al titolo mondiale si rivelano due buchi nell’acqua. Ma non è ancora finita. La commedia dell’arte porta a recitare ancora una frase, forse la più bella. Lui, conclude così: “è una macchina difficile, veramente difficile!” Scusi, caro Lui, ma questa macchina non è frutto del vostro lavoro? E non è stato proprio lei, caro Lui, a dire che se i risultati non arrivano bisogna cambiare? Aspettiamo fiduciosi che le sue parole vengano messe in pratica. Visti i non risultati.

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