Atletica: Rossit e Jacobs super ai campionati italiani Junores e Promesse di Bressanone

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Eccellono Desirèe Rossit e Marcell Jacobs ai Campionati Italiani Juniores e Promesse di Bressanone

Ieri è stata la giornata dei salti ai Campionati Italiani Juniores e Promesse di Bressanone (BZ). Dopo l’8,48 ventoso di Marcell Jacobs nel lungo, dalla pedana dell’alto under 23 arriva un altro grande risultato: Desirèe Rossit supera quota 1,97, migliore prestazione mondiale 2016. Con questa misura la 22enne friulana aggiunge tre centimetri al primato personale e diventa anche la quinta altista italiana di tutti i tempi all’aperto. Una progressione praticamente impeccabile quella dell’azzurra: 1,75, 1,79 e 1,85 alla prima, una sola incertezza a 1,89 e poi senza esitazioni sia 1,94 e 1,97. Poi la sfida con il muro dei 2 metri, una soglia che in Italia hanno varcato solo Sara Simeoni, Antonietta Di Martino e Alessia Trost (indoor). Nulla da fare per oggi, ma il salto di qualità dell’allieva del tecnico Gianfranco Chessa (stesso coach della Trost) è lampante. “Stavolta non mi va di dire che non ci credo. Perchè era da un pezzo che puntavo a misure di questo livello ed oggi ci credevo più che mai. E adesso non mi va di accontentarmi. E’ una rivincita del passato. Anche se esteriormente sono sempre io con il mio 1,79 e sei millimetri di altezza, oggi mi sento davvero un’altra persona, cresciuta e più matura. Poi come dice sempre Gianfranco (Chessa, ndr): “Usa i piedi e salta!”. Ci sono tante persone che credono in me e non da oggi e questa è una grande forza! Ci rivediamo agli Assoluti di Rieti, poi gli Europei di Amsterdam e, a questo punto, l’Olimpiade di Rio è molto più che un sogno. Il mondo visto da 1,97 è ancora più bello, ma chissà come sarà a 2 metri!”.

foto Colombo/FIDAL
foto Colombo/FIDAL

Poco prima, su un’altra pedana, Marcell Jacobs era volato nel vento di Bressanone. Il 21enne delle Fiamme Oro è protagonista di una gara straordinaria nel lungo under 23 con tre salti in crescendo oltre la fatidica soglia degli 8 metri culminata con un 8,48(+2.8) che ha fatto sgranare gli occhi a tutta la tribuna. Peccato solo per il vento oltre la norma – idem per i precedenti 8,09 (+2.7) e 8,15 (+3.2) – perchè la misura realizzata da Jacobs è di un centimetro oltre l’8,47 del record italiano assoluto che valse l’argento mondiale 2007 ad Andrew Howe. Nessun italiano era mai arrivato ad una misura del genere, nemmeno con il generoso soffio di Eolo alle spalle, nemmeno Howe (8,40/+2.4) o l’ex recordman nazionale Giovanni Evangelisti (8,37/+5.1). Marcell è nato il 26 settembre 1994 a El Paso (Stati Uniti) da mamma italiana e papà texano. E’ cresciuto, però, a Desenzano del Garda (BS) per poi trasferirsi a settembre 2015 a Gorizia sotto la guida tecnica dell’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi. Con lui la fidanzata Renata e il loro piccolo Jeremy, un anno e mezzo, di cui Jacobs porta il nome tatuato sul petto. “Certo che 8,48 fa davvero un bell’effetto! Ho preso un grande stacco e poi è stato come volare. Vedere quei tre numeri rossi sul display è stato fantastico e quello che speravo dopo un’annata complicata dai problemi fisici che mi è costata un lento e attento lavoro di recupero. Gli ultimi due salti ho sentito di essere riuscito a convogliare nel miglior modo possibile tutta la velocità che ero riuscito a trovare nelle mie uscite sui 100 metri (PB 10.23, ndr). Devo dire grazie al mio coach Camossi perchè è lui che ha rivoluzionato il mio modo di correre. Ora spero di confermarmi, possibilmente con vento regolare, agli Assoluti di Rieti. C’è ancora l’8,15 del minimo olimpico da saltare!”.

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