Vivono insieme, lavorano insieme, giocano a calcio insieme. Il campionato più piccolo del mondo si gioca nelle Isole Scilly, in Inghilterra, ed è praticamente un derby infinito
Immaginate di tornare indietro con gli anni e di ricordare momenti in cui con il pallone leggermente sgonfio e le porte improvvisate arriva il momento di comporre la squadra scegliendo tra i compagni presenti. Giù in cortile o in un campetto vicino casa, da piccoli capitani quali siamo stati, come da rituale si faceva al
tocco pari e dispari o si lanciava la monetina per aggiudicarsi per primo il giocatore più forte. Quello che accade ancora oggi nel
campionato più piccolo del mondo non ha quasi nulla di diverso tranne quello di essere un campionato riconosciuto e affiliato direttamente alla
Football Association (FA), la federazione calcistica inglese.

La composizione delle squadre è certamente singolare ma assolutissimamente sportiva ed al Pub
Scillonian Club sull’isola di St. Mary’s i due capitani scelgono i giocatori liberamente tra gli abitanti dell’isola per formare così le squadre per l’intera stagione.
Ci troviamo nell’estremo ovest dell’Inghilterra a quasi 50 chilometri dalla Cornovaglia e le Isole Scilly fanno parte di un arcipelago di 50 isole (la maggior parte disabitate) dove St. Mary’s è la più grande, con circa 1600 abitanti, di cui un migliaio nella capitale Hugh Town.

Così ogni anno n
elle Isole Scilly prende il via
la Isles of Scilly Football League, ovvero il campionato di calcio più piccolo del mondo: vi prendono parte solo due squadre che si sfidano ogni domenica per 17 turni, sempre nello stesso stadio (il Garrison Field), dove i Garrison Gunners (colori sociali amaranto-azzurro) ed i Woolpack Wanderers (colori sociali giallo-blu) danno vita ad uno dei tornei più unici al mondo. Anche l’età media non è di quelle dei calciatori professionisti che tutti noi conosciamo, infatti la gran parte di loro supera abbondantemente i 35 anni e qualcuno abbondantemente i 50 anni. Tutti sono impegnati quotidianamente in attività lavorative: chi pescatore, chi meccanico chi impegnato in attività prettamente turistiche, insomma una comunità coinvolta in pieno in tutte le attività possibili e che, la domenica, unisce tutti in quello che viene definito il derby infinito
.
Il campionato delle Isole Scilly si disputa dal 1962, comincia nel mese di novembre e termina alla fine di marzo.
Si gareggia inoltre per altri due premi, due Coppe: la Wholesalers Cup ovvero la coppa nazionale e la Foredeck Cup, equivalente della coppa di lega, entrambe da aggiudicarsi su partite di andata e ritorno. C’è anche un Charity Shield (una sorta di supercoppa) partita con la quale si apre la stagione.
Assurdo se si pensa che nel calcio di oggi vi è un giro d’affari di miliardi di euro e che con il passare degli anni viene sempre meno l’etica sportiva del mondo del calcio. Ma questa è una storia che già conosciamo; ciò che ci piace sapere è che la festa puntualmente inizia, come da buona tradizione inglese, in un pub della città di Hugh Town, dove ogni post-partita viene celebrato con fiumi di birra e tante risate. Le inevitabili considerazioni sul match si vestono così di riti, tradizioni e sentimenti che sono per questi uomini di mare, la vera ragione della loro passione per il calcio.
16:58 | 27/05/16 | di
Giuseppe Foti