Internazionali di Roma 2016, Fabio Fognini sogna in grande: “vincessi qui, mi farebbero presidente”

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Alla vigilia degli Internazionali di Roma 2016, Fabio Fognini svela i suoi sogni nel cassetto e sottolinea di non essere ancora al meglio della forma

Un torneo che sta per iniziare, un’emozione unica tutta provare, uno spettacolo da non perdersi per nessun motivo. Gli Internazionali di Roma 2016 sono pronti a partire, dopo il sorteggio del tabellone principale avvenuto ieri in Piazza del Popolo, domani si comincerà a fare sul serio con i match del primo turno. Chi non vede l’ora di scendere in campo è Fabio Fognini, ancora alla ricerca della migliore condizione fisica.

LaPresse/EFE
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“Sul piano tecnico ho faticato soltanto a Monte Carlo. Poi ho trovato un buon rendimento: quarti a Barcellona, semifinali a Monaco; a Madrid ho buttato via una bella partita contro Nishikori. Ci ho messo poco a tornare in forma, anche se fisicamente non sono ancora al 100%Magari avrei perso al turno dopo ma vederlo in semifinale mi ha fatto pensare. Così come mi ha fatto riflettere la mia capacità di metterlo alle corde per un’ora e mezza. Stiamo parlando del numero 6 del mondo”. Fognini difende poi il suo modo di essere: “in tanti dicono ‘se avesse un’altra testa’. A questo ormai ci sono abituato. A 29 anni è difficile cambiare, non credo che potrò modificare la mia natura, però sto lavorando per modificare qualcosa. Non vorrei dimenticare che con il mio modo di essere sono pur sempre arrivato al numero 13 del mondo” sottolinea Fognini.

LaPresse/Xinhua
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Nel periodo in cui sono stato fermo ho riguardato molto i miei match dei momento d’oro, diciamo nel 2014. Dubbi, domande, ho pensato a tante cose. Il mio coach mi ha detto che sono fortunato ad avere il talento che mi ha fatto tornare così velocemente a giocare bene. Il ranking? Avendo perso tornei importanti, adesso dovrò lavorare doppio. Alla fine di tutto, la nostra vita dipende dai risultati. Tengo da matti a Roma, perchè sono italiano, per l’ambiente: se vincessi a Roma prenderei il posto del presidente. Ma sono sogni: a volte si avverano, molto spesso no. Per questa settimana non ho grosse preferenze tra giocare di giorno e giocare di sera: ho fatto un po’ di fatica ad adattarmi al Centrale perchè dalle 16 alle 18 il campo era molto rapido e non c’era terra. Dovessi esprimere un desiderio, mi piacerebbe giocare sul Pietrangeli“.

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