Il pesce puzza dalla testa: Zenga, Montella e quella strana decisione presa da Ferrero

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Ferrero cacciò Zenga in malo modo. La Samp di Montella nel derby fa vergognare i tifosi. Di chi la colpa?

A Genova il Genoa vince e stravince il derby, un 3-0 secco, tosto, brutto da subire, impossibile da digerire, molto difficile da dimenticare.

LaPresse/Valerio Andreani
LaPresse/Valerio Andreani

La Sampdoria termina in bruttezza un campionato giocato al ribasso, senza carattere, senza gioco, senza “palle”. Montella, l’aeroplanino chiamato in fretta e furia a sostituire l’impresentabile Zenga, ha fallito ampiamente la sua missione. Anzi, dopo aver fatto faville alla Fiorentina, Montella alla Samp si è giocato gran parte della reputazione. È stato come se allenatore e giocatori pensassero ad altro. Fossero altrove. Già, dove? Sicuramente non in campo, non a Genova. Ritorna in mente l’allontanamento di Zenga. Solo qualche settimana prima, il presidente Ferrero aveva elogiato pubblicamente le doti di Walterone. Poi una sfortunata partita e l’astio dei tifosi gli avevano fatto cambiare repentinamente parere sul tecnico prescelto. Così, d’un tratto, vene cacciato Zenga. A favore di Montella.

LaPresse/Valerio Andreani
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Perché, ci si chiede ancora adesso? Per ottenere questo tipo di Samp e questo tipo di risultati? Anemico, inutile, asfittico: così definiremmo questo campionato blucerchiato. Mai un’emozione. Almeno, con Walter in campo, le emozioni erano sicure! Montella dice: io e Ferrero non siamo fatto l’uno per l’altro. Sorry, troppo tardi. Ferrero, forse, avrà di che essere pentito. Servirà nel suo futuro questa scottatura presa al mare?

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