Ferrero cacciò Zenga in malo modo. La Samp di Montella nel derby fa vergognare i tifosi. Di chi la colpa?
A Genova il Genoa vince e stravince il derby, un 3-0 secco, tosto, brutto da subire, impossibile da digerire, molto difficile da dimenticare.
La Sampdoria termina in bruttezza un campionato giocato al ribasso, senza carattere, senza gioco, senza “palle”. Montella, l’aeroplanino chiamato in fretta e furia a sostituire l’impresentabile Zenga, ha fallito ampiamente la sua missione. Anzi, dopo aver fatto faville alla Fiorentina, Montella alla Samp si è giocato gran parte della reputazione. È stato come se allenatore e giocatori pensassero ad altro. Fossero altrove. Già, dove? Sicuramente non in campo, non a Genova. Ritorna in mente l’allontanamento di Zenga. Solo qualche settimana prima, il presidente Ferrero aveva elogiato pubblicamente le doti di Walterone. Poi una sfortunata partita e l’astio dei tifosi gli avevano fatto cambiare repentinamente parere sul tecnico prescelto. Così, d’un tratto, vene cacciato Zenga. A favore di Montella.
Perché, ci si chiede ancora adesso? Per ottenere questo tipo di Samp e questo tipo di risultati? Anemico, inutile, asfittico: così definiremmo questo campionato blucerchiato. Mai un’emozione. Almeno, con Walter in campo, le emozioni erano sicure! Montella dice: io e Ferrero non siamo fatto l’uno per l’altro. Sorry, troppo tardi. Ferrero, forse, avrà di che essere pentito. Servirà nel suo futuro questa scottatura presa al mare?