Dal Palermo al trionfo Mondiale, dal Bayern al Verona: che musica Toni! Una carriera da… numero uno!

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La gavetta, svolta in Serie B a Palermo: poi Fiorentina, il Mondiale e il Bayern Monaco. Dopo la ‘rinascita’ a Verona, Luca Toni dice addio al calcio: scarpini al chiodo per l’ultimo vero centravanti italiano

LaPresse/Matteo Bovo
LaPresse/Matteo Bovo

Luca Toni, professione centravanti – “E’qualche settimana che ci penso. Veniamo da un’annata brutta e a livello di testa penso di essere arrivato alla fine”. Già la testa. Croce (poca) e delizia (molta) di Luca Toni. Sì proprio lui, quell’attaccante così alto e dalle movenze all’apparenza quasi sgraziate con una caratteristica speciale, dono di cui pochi possono disporre: il gol. Tanti, tantissimi. 323 totali tra club e Nazionale, 156 solo in Serie A. In carriera le maglie di Modena, Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco, Roma, Genoa, Juventus, Al-Nasr, Fiorentina e Verona. Ultima tappa di una carriera da incorniciare. “Con Delneri non ho mai avuto un bel rapporto, diciamo che non sono mai stato d’accordo con lui”. Strano. Perché chiunque lo abbia conosciuto e allenato non è più riuscito a farne a meno. Come? Manca una ‘maglia’ all’elenco? Si sì, quella azzurra. Ma meriterebbe un capitolo a parte. 49 presenze e 16 gol, due nel Mondiale del 2006, perché tra gli eroi di Berlino c’era anche lui, Luca Toni: ultimo esemplare di una specie, quella del centravanti, in via d’estinzione.

Achim Scheidemann
Achim Scheidemann

Luca Toni, dalla gavetta al… Numero uno – E pensare che a 26 il ragazzo (nemmeno poi così ragazzo) per trovare spazio e continuità scelse la Serie B, Palermo: la svolta di una carriera da quel momento in poi inarrestabile. 30 gol in una stagione, la prima al Barbera, 51 reti in 82 partite complessive in rosanero. Poi il passaggio alla Fiorentina. 31 reti e capocannoniere della Serie A e quel gesto della mano divenuto ormai un rituale ben noto in tutta Italia: mano dietro l’orecchio, come a voler dire “ci senti? Eccomi, Luca Toni”. Il ‘Numero uno’… parola di Matze Knop, imitatore tedesco che con un brano-parodia dell’attaccante nativo di Pavullo, ha fatto impazzire tutta la Germania rimando in cima alle classifiche per mesi.

Luca Toni, la rinascita a Verona – Già, perché Toni, alla chiamata del Bayern Monaco non è riuscito a dire di no: valigie in mano, in bacheca gol, gol e ancora gol.  24 per laurearsi capocannoniere della Bundesliga, 10 per il titolo di giocatore con più reti in Coppa Uefa: 39 totali al primo anno in Germania. Che saranno 58 totali in 89 partite. Poi il ritorno in Italia: Roma, Juventus e poi Hellas Verona (prima una brevissima esperienza all’Al-Nasr, Dubai). Nella città dell’amore, la scintilla (da gol) di Luca Toni torna ad ardere di passione: 20 gol la prima stagione, 22 quella passata (capocannoniere della Serie A insieme a Icardi), sei in quella attuale. La più triste, l’ultima a quasi 40 anni di una carriera da (ultimo) vero centravanti, una carriera semplicemente da… Numero uno!

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