Toro-Juve, la “testata” di Bonucci all’arbitro: una foto da cancellare
Una notte in cui il pallone gioca un brutto scherzo a causa del suo essere rotondo ma la “vecchia signora” lascia la “vecchia Coppa dei Campioni” in maniera elegante, vincente. Poi, però, ieri, derby, partita che la Juve domina contro un Toro che non è più Toro da mò, un Pogba stratosferico che nessuno cerca di fermare, Ventura in primis, un risultato rotondo che più rotondo diventa quadro, e la sola cosa che passa sui social “nemici” è la foto di Bonucci “testa a testa” con l’arbitro. Ecco, quell’immagine apre uno scenario fatto di corsi e ricorsi storici, di dubbi, di ricordi, di insinuazioni, di tempi che furono, di processi, di arbitri, di condanne che si volevano pensare già buttati alle spalle. In effetti, però, qualcosa che stona c’è. Come si può permettere a un giocatore, chiunque esso sia, di “prendere a testate” un arbitro e di scamparla liscia? Non può essere. Non deve essere. Quella foto ha fatto il giro di tutte le appendici mediatiche, digitali e non, riportando le lancette dell’orologio sportivo del calcio italiano alla cultura del sospetto. Una cultura che la partita della Juventus contro il Bayern aveva cancellato con un colpo di spugna intriso di bel gioco, carattere, sportività.