Tennis, parla papà Djokovic: “Novak è un predestinato mandato da Dio. Federer? E’ ora che si ritiri”

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Srdjan Djokovic, padre di Novak, dichiara la sua opinione in merito a diversi argomenti: dagli inizi al rapporto con i rivali

Sempre istrionico, mai banale: Srdjan Djokovic, papà del numero 1 al mondo Novak, torna a parlare quasi 3 anni dopo la sua ultima intervista ufficiale. Tanti gli argomenti trattati.

LaPresse/Reuters
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In merito alle difficoltà dei primi anni nel mondo del tennis a livello juniores: “nessuno ci voleva aiutare, ho dovuto fare tutto da solo. Per 10 anni sono sempre stato insieme a lui. Ovunque andassimo, tutti avevano un team- fisioterapisti e coach. Tutti, tranne noi. Io ero madre, padre, allenatore e fisioterapista di Novak! Avevo una grande pressione, ho dovuto prendere decisioni difficili, cambiare e assumere allenatori, cambiare accademie. Appena vedevo che una piccola cosa non andava come programmato, cambiavo subito. Contava solo lui, famiglia e allenatori non erano importanti. Tutto è stato fatto per lui per fare cosa ha fatto fino ad oggi”. Srdjan crede che Novak: “sarà il miglior tennista nella storia. Lo dico sin da quando ha iniziato a giocare. Sicuramente sarà uno dei migliori sportivi di sempre. Tutto questo perchè è stato mandato da Dio. Come famiglia, abbiamo cercato di far diventare l’ augurio di Dio realtà. Può vincere altri 10 Grand Slam“.

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Il padre di Nole lancia una velenosa frecciata a Federer: “tutti hanno il diritto di avere la propria opinione. Questa è la mia unica opinione. Quando la Serbia ha affrontato la Svizzera a Ginevra (nel 2006) Novak aveva appena 19 anni a quel tempo. Aveva una sinusite e non poteva respirare. Aveva problemi nei match e nei punti lunghi. Federer ha cercato in ogni modo possibile di mancargli di rispetto per il suo problema respiratorio. Gli ha dimostrato di essere il miglior giocatore al mondo ma non una brava persona a quel tempo. Nessuno ha mai trattato Novak in quel modo. Non capisco perchè Federer continui ancora a giocare a tennis. Perchè gioca ancora? Ha già 34 anni”.

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Riferendosi al rapporto fra Djokovic e Murray: “Hanno giocato ogni torneo insieme da junior. Non hanno mai litigato, c’è sempre stato rispetto tra di loro. Novak è stato sempre il migliore, ma Murray lo ha seguito sempre. Come ora! Come può raggiungerlo? Non lo so. Murray è un grande, grande talento. Uno dei migliori di sempre, e una grande parte di questo non viene utilizzata, perchè non è calmo mentalmente. Quando vince ha tanta fiducia, ma quando comincia a perdere non è più lui. Comincia a parlare al suo box distraendosi. Se impara a calmarsi, avrà di gran lunga una carriera migliore rispetto ad ora. Mi piacerebbe che Murray sfrutti il suo potenziale”.

Reuters/Lapresse
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“Quando Federer e Nadal erano i migliori due giocatori al mondo hanno spinto Novak a fare molto di più. Per un paio d’anni Novak ha dato il suo meglio e ha provato di tutto, cambiando il suo dritto, il suo servizio, perchè aveva l’obiettivo di battere Nadal e Federer. Ora Murray deve fare lo stesso. Si deve mettere nella posizione di dire: ‘Ok Novak, tu sei meglio in questo e in questo, devo migliorare in questo e in questo per arrivare lì’. Si migliorano uno con l’altro” continua il padre del numero 1 al mondo.

LaPresse/EFE
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Srdjan spera che Nadal torni in forma, come ai vecchi tempi: “è stata una leggenda di un’epoca, ma il suo gioco è molto diverso rispetto a quello di Novak e Federer. Spende tanta energia sul campo. Con il suo stile di gioco è molto dura mantenere un alto livello. Ma lo sport del tennis ha bisogno di Nadal; deve tornare. Spero possa giocare altri 2 o 3 anni ad alto livello”.

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Sull’apporto di Boris Becker allo staff tecnico di Novak: “gli ha dato forza. Becker è stato un giocatore diverso rispetto a Novak, ma tutto quello che Novak sta attraversando ora, Becker lo ha già attraversato. Becker racconta a Novak dei suoi errori che ha fatto da tennista e campione, e sta cercando di fargli evitare di fare li stessi errori. Per tanto tempo Novak non sapeva come ridurre la potenza nei match in modo da continuare ad avere energia. Ora lo ha imparato. Ha abbastanza energia per vincere la partita e per il resto del torneo”.

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Sulla forza mentale di Nole: “Quando ha battuto Federer allo Us Open 2011, tutti tifavano per lo svizzero. Ma dopo il match ha detto loro che sono il miglior pubblico del mondo: questa si chiama forza mentale. Mentre facevano il nome di Roger, lui immaginava che facessero il suo. Quando si sarà ritirato, ci sarà ancora ancor più rispetto per i suoi successi”.

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