Nainggolan, la grande paura: “ieri dovevo essere all’aeroporto di Bruxelles”

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Il centrocampista della Roma Radja Nainggolan svela di essere scampato alla strage all’aeroporto di Bruxelles solo per una fortunata casualità

Attimi di terrore, una e più esplosioni, Bruxelles piegata da nuovi attentati terroristici. L’Europa che piane nuove vittime innocenti. Una tragedia che per poco non ha riguardato in prima persona anche Radja Nainggolan. A svelarlo è lo stesso centrocampista della Roma nel corso di un’intervista pubblicata questa mattina dalla Gazzetta dello Sport. “Dovevo essere all’aeroporto ma per fortuna sono ad Anversa e a Bruxelles non sono mai arrivato. Si respira paura anche qui, i telefoni non funzionano e gli spostamenti sono impossibili. Se non avessi avuto un impegno con lo sponsor mi sarei potuto trovare proprio lì per rispondere alla chiamata della Nazionale. Dopo le esplosioni all’aeroporto mi sono detto ‘qui ora ne arrivano altre’ ed è andata così. Il mio timore – prosegue Nainggolan – era che potessero colpire anche Anversa. Cosa può fare il calcio? Non lo so, amo il calcio, ma vorrei non ci fossero rischi. L’Europeo a porte chiuse? Sarebbe triste. Gli stadi vuoti non sarebbero un messaggio di pace”.

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